The legend of Zelda: Triforce Heroes è un titolo che aspettavamo, e lo aspettavamo parecchio poiché pur proponendo una formula di gameplay già collaudata in passato con Four Swords Adventure riusciva a comunicare un certo senso di novità portando con se una ventata d’aria fresca all’interno della serie.
Fin dal suo primissimo annuncio all’interno dell’E3 di quest’anno era ben chiara una cosa: The Legend of Zelda Triforce Heroes non è un The Legend of Zelda nonostante porti nel suo titolo questo nome carico di forti responsabilità.
Eppure, pur non essendo un titolo della serie vuole comunque cercare di esserlo, non solo nel nome ma anche nell’aspetto: peccato solo che fin dalle prima battute di gioco sia palese che si tratta di un mero tentativo di avvicinamento ad un brand inarrivabile.
A parte titolo ed aspetto “fisico” Triforce Heroes non condivide nient’altro con la serie di cui porta il nome e questo è il più grande difetto del gioco nonché il suo più grande pregio.
Potrebbe sembrare poco chiaro il nostro giudizio a riguardo ma dopo aver passato numerose ore ad esplorare le vaste distese di Hytopia nemmeno noi siamo riusciti a capire cosa abbiamo provato impersonando, ancora una volta, le vesti dell’eroe della Triforza.
Questo perché il titolo, svestito dalle sue vesti “zeldesche” è particolarmente piacevole e ben strutturato tanto da riuscire a reggersi in piedi da solo senza il bisogno di fregiarsi di un nome che non è il suo; E allora perché? Perché forzare questa piccola perla ad essere quello che non è? Vendere di più? Probabile, ed è per questo che Triforce Heroes fa di questo suo enorme difetto il suo maggior vantaggio: è riuscito a raggiungere una gran fetta di pubblico semplicemente promettendo loro un capitolo, spin-off, di una serie che conta milioni di fan nel mondo i quali, come noi stessi d’altronde, non si sono sentiti delusi o presi in giro da Nintendo perché, per fortuna o purtroppo, Triforce Heroes è un titolo fantastico e sotto ogni punto di vista.