The Legend of Zelda: Twilight Princess HD Recensione

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Parte 2 di 2 – Link alla prima parte

Un gameplay ancora The-Legend-of-Zelda-Twilight-Princess-HD-3fresco

Una delle scelte di Nintendo è stata quella di lasciare invariato il gameplay tranne che per pochissime meccaniche che sono state perfezionate e rese meno macchinose, ma che non intaccano minimamente l’esperienza di gioco, che resta identica all’originale capitolo per GameCube. Il gameplay tuttavia è invecchiato benissimo, o meglio: non è invecchiato affatto. Le dinamiche di gioco sono infatti fresche e tranquillamente godibili da tutti. Molto apprezzabile è stato il lavoro che è stato fatto su Epona: una delle poche modifiche ha infatti riguardato i movimenti del cavallo di Link, che ora risulta molto più controllabile, permettendo un’esplorazione di Hyrule di certo più gradevole.

Per chi non conoscesse il gioco si tratta di un classico Zelda: un adventure con meccaniche action e puzzle. La meccanica unica che lo distingue dagli altri capitoli della saga è l’alternanza fra le forme Lupo e Umano (o meglio, Hylian), che permetteranno al giocatore di approcciarsi in due modi completamente diversi al medesimo ambiente di gioco.

Si tratta forse di uno dei The Legend of Zelda dal gameplay più profondo e vario, caratterizzato da moltissime meccaniche e minigiochi che, nonostante spesso siano fini a se stesse, riescono a rendere vario e longevo il titolo.

Le uniche grandi novità del gameplay sono l’introduzione della Modalità Eroica, la compatibilità con gli amiibo e l’utilizzo del GamePad. La prima è una modalità di gioco più difficile (i nemici non droppano Cuori ed infliggono il doppio dei danni) selezionabile all’inizio dell’avventura e consigliata a chi ha già giocato il titolo su GameCube o Wii e vuole riaffrontare il gioco in modo più impegnativo. La compatibilità con gli amiibo permette invece di ottenere vantaggi (o svantaggi) durante il gioco: con l’amiibo di Link è possibile ricaricare le freccie, con quelli di Zelda e Sheik i Cuori, l’amiibo di Ganondorf, al contrario, renderà il gioco ancora più difficile, raddoppiando i danni subiti (che arrivano ad un pericoloso 4x in modalità Eroica). Infine l’amiibo di Wolf Link da accesso ad un dungeon tutto nuovo e particolarmente vasto.

Il supporto del GamePad, su quale sarà visibile la minimappa e l’inventario, è molto comodo.

La trama

Non ci soffermeremo troppo su questo aspetto per due motivi: la parte inziale del gioco è per lo più quella comune a tutti i The Legend of Zelda, mentre riguardo a quella finale vogliamo risparmiarci da fare spoiler. Vi basti sapere che quella di Twilight Princess è forse la trama più solida dell’intera saga. Certo… forse non vanta il fascino di altri capitoli come Ocarina of Time, da molti ritenuto irraggiungibile, ma è sicuramente più lineare e completa. Si tratta di una storia raccontata dall’inizio alla fine, senza buchi narrativi e ricca di colpi di scena. Una trama che si segue volentieri e che vi spingerà all’esplorazione delle estese piane di Hyrule.

Remake o remastered?

Questa generazione di console verrà probabilmente ricordata come quella delle remasterd, tendenza in cui, anche se non ai livelli di altre software house, si è ritrovata anche Nintendo. Diciamocelo: le remastered in sé non sono un male assoluto, anzi sono modi per permettere di recuperare capolavori del media videoludico a chi se li è persi, offrendogli però una qualità visiva al passo con i tempi e dandogli la possibilità di giocarseli sulla sua nuova console senza acquistare quelle vecchie. Il problema giunge quando veniamo inondati completamente da remastered, e non tanto perché esse possano in qualche modo bloccare la produzione di altri titoli, credenza comune che è vera solo in parte. Il vero problema è che le Remastered sono la manifestazione più palese di una fase di paura che il settore videoludico sta attraversando: paura di innovare, paura di proporre qualcosa di nuovo che potrebbe non attirare il pubblico e rivelarsi una perdita economica. Una paura che nasce dalla subordinazione al denaro da parte del videogioco. Ecco quindi che si punta sulle remastered, giochi che già hanno ottenuto un buono riscontro e che di certo non deluderanno, ed ecco che si fanno sequel uno uguale all’altro, ed ecco che così il settore, piano piano, collassa, come successo agli inizi degli anni 80′. Si tratta di una storia già vista che si sta ripetendo e le principali cause di ciò siamo proprio noi videogiocatori che non investiamo sul nuovo.

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Confronto fra la versione Wii e la versione Wii U: Come si può vedere le differenze sono minime.

Chiudiamo questa parentesi di critica e torniamo a Twilight Princess: se avevamo detto che Nintendo con The Wind Waker HD aveva fatto un lavoro egregio, svecchiando completamente un gioco come solo la casa nipponica sa fare ed offrendo un prodotto nuovo e fresco, lo stesso non si può dire di Twilight Princess, che non era invecchiato quanto il suo collega in stile cartoon. Quello di cui aveva bisogno Twilight Princess era di un upgrade grafico che non si limitasse ad un semplice aumento di risoluzione. Perché questo è The Legend of Zelda: Twilight Princess HD: un semplice aumento di risoluzione e poco più. Certo è stata migliorata qualche texture, qualche paesaggio è stato reso meno monotono e si vede qualche miglioramento dei poligoni nei personaggi principali, ma si tratta di modifiche veramente sporadiche che si perdono nell’immensità del mondo di gioco.

Anche il comparto audio non è stato minimamente modificato. Certo, le soundtrack di Twilight Princess sono magnifiche, ma sinceramente ci aspettavamo qualche riadattamento sinfonico, qualche nuova soundtrack, o almeno qualche remix.

Quello che ci chiediamo è quindi: vale davvero la pena giocare Twilight Princess HD su Wii U, quando sulla stessa console è disponibile, grazie alla retrocompatibilità, il medesimo capitolo su Wii, acquistabile a poco prezzo? In fondo le differenze fra i due (eccezion fatta per la risoluzione ed i comandi) non sono sostanziali. Dopo The Wind Waker HD ci aspettavamo di più da Nintendo e ci viene da domandarsi se Twilight Princess non sia altro che un contentino per intrattenere i fan mentre aspettano il nuovo titolo per Wii U.

Nintendo aveva un compito difficile: fare il remake di un gioco per GameCube, di cui però era anche disponibile una versione per Wii. Ciò comportava che il prodotto finale dovesse non solo distaccarsi dell’originale, ma anche dalla via di mezzo uscita per Wii. In questo, purtroppo, Nintendo ha fallito. Quel che ne è venuto fuori è una semplice remastered, di un ottimo gioco, ma una remastered.

In conclusione

The Legend of Zelda Twilight Princess HD è un ottimo gioco, impeccabile sotto tutti i punti di vista, che però non riesce a rinnovarsi abbastanza. Se lo sconsigliamo a chi il gioco già l’ha giocato, in particolare a chi l’ha giocato per Wii, è invece un must-buy per chi non l’ha mai provato.

L’accanimento di questa recensione, lo ricordiamo, non è mosso tanto dalla qualità del titolo, che come ribadito più volte è ottima, quanto dalla delusione che ci ha dato Nintendo, che ci aveva abituato a standard qualitativi più alti, e non è stata in grado di rispettare le aspettative

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Pro

  • Trama e Gameplay solidi
  • Miglioramento dei controlli
  • GamePad ben implementato

Contro

  • Upgrade grafico minimo
  • Comparto audio ottimo, ma identico all'originale
7.5

Discreto

Avvicinatosi al mondo del gaming con il Game Boy, è sempre rimasto fedele a Nintendo, senza disdegnare il PC Gaming. Entra a far parte di ST Games nel 2014 e col passare del tempo ricopre un po' tutti i ruoli, saltando velocemente da uno, all'altro. Ora, dopo qualche mese di assenza, lavora come newser.