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La Trama
Hytopia è un mondo particolarmente pericoloso all’interno del quale è presente la Landa dei Mostri, un posto irto di pericoli in ogni dove ed accessibile solo ai più coraggiosi avventurieri.
Pochi sono quelli che vantano un ritorno dalla Landa, ancora meno quelli che decidono di partire all’avventura.
C’è una leggenda però all’interno di Hytopia: un giorno arriveranno a salvare il mondo dal male tre eroi capaci di utilizzare il potentissimo potere dei Totem con il quale libereranno il Paese dai mostri e faranno ritornare la pace.
La principessa Fronzolina, sovrana del regno, è un’amante della moda così come ogni abitante all’interno di Hytopia. Un giorno la principessa fa un torto ad una strega la quale per punirla le invia un pacchetto regalo il quale contiene un orribile maleficio: una tuta nera terribilmente fuori moda che ricopre il corpo della principessa impedendole di indossare qualsivoglia capo alla moda.
Nel regno scoppia il caos, per paura del sortilegio nessuno veste più elegante e la tristezza cala su tutto il Paese tanto da costringere il Re Boccolone a emanare un editto per cercare di riunire i tre eroi della leggenda.
Quell’editto arriva fino a noi che, impugnate le armi, partiamo all’avventura certi che in noi scorra il leggendario potere di cui si parla tanto in giro.
Gameplay e Meccaniche
Questa è, a grandi linee, la trama che fa muovere il gameplay di questo titolo e, come certamente ci si può aspettare, non è che un mero pretesto per giocare poiché ad un certo punto inizieremo ad ignorare le richieste del Re e cercheremo semplicemente di ottenere quanti più materiali possibili all’interno del gioco.
I materiali, già.
Abbiamo a disposizione diversi costumi i quali ci daranno differenti abilità come nuotare più velocemente, ottenere più cuori e così via. Ogni costume ha un costo sia in materiali che in rupie, entrambi ottenibili all’interno dei vari dungeon che affronteremo come ricompensa per averli terminati.
Ogni tipo di dungeon ci offrirà un pool ristretta di materiali che, a seconda della sfida che affronteremo, potranno cambiare.
Ci spieghiamo meglio: in ogni area di gioco sono presenti 4 dungeon ognuno dei quali va completato almeno una volta per poi sbloccare varie sfide al loro interno che varieranno completamente il nostro modo di affrontarli e che ci garantiranno dei materiali differenti al loro completamento.
Ad esempio è possibile dover affrontare un dungeon in un tempo limitato oppure servendosi solamente di arco e frecce o ancora avendo a disposizione un numero di cuori limitati, insomma si tratta di piccole variazioni di gameplay che rendono il titolo estremamente rigiocabile in ogni sua sfaccettatura.
Immergendoci più a fondo nel gameplay possiamo dire che si tratta di un action con elementi puzzle fra i più classici: ci saranno diverse stanze all’interno delle quali è necessario portare a termine un dato obbiettivo (uccidere tutti i mostri o attivare un particolare interruttore) per proseguire all’interno del labirinto fino all’uscita in genere protetta da una boss battle.
Sembrerebbe tutto piuttosto semplice a non è così, è quei che entra in gioco, infatti, la vera natura di Triforce Heroes: il multiplayer.
Nonostante tutto il gioco sia completabile in singolo (modalità che sconsigliamo assolutamente), il vero divertimento del titolo risiede nel suo comparto multigiocatore che, a nostro avviso, è il migliore visto fino ad ora su di una console portatile e in particolar modo su Nintendo 3DS.
Disponibile sia on-line che in locale questa componente è fondamentale per l’esperienza di gioco: giocare l’intera avventura con due amici, in locale, è un’esperienza piuttosto gratificante e divertente; Coordinarsi, specie nelle sfide più impegnative, risulta complesso e spesso frustrante ma infinitamente soddisfacente nel momento in cui riuscirete a portare a termine la missione collaborando tutti insieme.
Il Totem, la meccanica introdotta con questo titolo, è di fondamentale importanza così come lo è il saperla padroneggiare a fondo poiché è su questa che si basa la totalità dei puzzle.
In pratica è possibile salire, letteralmente, sulle spalle di un amico fino a formare un totem di tre elementi.
In questa forma è possibile avere accesso a punti alti della mappa, lanciare i propri compagni o semplicemente sfruttare l’altezza per colpire il punto debole del nemico di turno.
Inutile dire che ogni mappa è stata disegnata ad hoc integrando in maniera perfetta questa particolare meccanica accompagnando i giocatori in situazioni sempre più complesse fino a creare fra di loro un senso di coordinazione perfetto.
L’unica pecca? L’assenza di una chat vocale nella componente on-line porta i giocatori meno esperti a commettere un po’ di errori prima di riuscire a padroneggiare al meglio il titolo in quanto non è sempre facile capire cosa intende fare questo o quel giocatore nonostante la presenza di emoticon utilizzabili per comunicare con il giocatore.
Possiamo paragonare la cosa al multiplayer in cooperativa di Portal 2 il quale aveva la stessa mancanza la quale veniva colmata dall’utilizzo di programmi come Skype o Teamspeack.
Perché abbiamo invece totalmente bistrattato la componente in single player?
Semplicemente perché è quasi contro natura in questo titolo: il singolo giocatore controllerà, a turno, tre personaggi differenti che nel momento in cui non sono attivi non potranno prendere danno anche se questa particolare gestione di tre personaggi è particolarmente ostica specie in sfide in cui il tempo la fa da padrone.
Insomma il singolo non ci ha convinti particolarmente quanto invece il multigiocatore ha fatto.
All’interno del titolo è presente anche una modalità in PvP, l’arena, nella quale a gruppi di tre ci si sfida all’interno di un’area di gioco.
All’interno dell’arena è possibile ottenere materiali unici che permetteranno la creazione di costumi particolari e particolarmente potenti.
Lato tecnico
Tecnicamente parlando c’è molto poco da dire: sfrutta lo stesso motore di A Link Between Worlds quindi presenta una grafica pulita e curata unita ad un sonoro piuttosto carino: la soundtrack, specie in alcune location, è memorabile e verrebbe voglia di avercela a disposizione.
Una menzione d’onore al 3D che, su New Nintendo 3DS, è quasi obbligatorio tenere acceso per godere al meglio di piccole chicche e dettagli grafici particolarmente piacevoli.
In conclusione…
..Triforce Heroes è un titolo che, anche se non avesse portato “Zelda” nel suo nome sarebbe riuscito comunque a farcela visto il gameplay solido su cui poggia e l’incredibile comparto multiplayer che lo connota.
Un vero peccato perché di titoli così non ne arrivano tanti e mascherarli da altro non fa molto bene all’industria videoludica poiché è difficile capire ora se il titolo si è affermato per il suo nome o per la sua eccellenza.