La saga di The Legend of Zelda ha più di 30 anni alle spalle e annovera, tra i suoi colossi, più di 20 titoli tra remake e giochi inediti. Nonostante i decenni, l’uscita di un nuovo capitolo non rende che estasiati all’idea di poter accompagnare Link in un’inedita avventura.
Anche nel caso di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, l’attesa si è fatta sentire molto e non esageriamo nel dirvi che questo titolo rappresenta una delle pietre miliari delle ultime generazioni videoludiche.
I primi istanti di gioco sono ambientati in una grotta in cui troviamo il nostro Link risvegliatosi da un lungo sonno. Non appena ripresa coscienza, Link correrà verso l’esterno della grotta insieme all’inseparabile tavoletta Sheikah. L’immersione nell’ambiente di gioco è magica, promettente e profonda.
A differenza dei precedenti capitoli, il giocatore non otterrà spada e scudo tramite una sorta di tutorial, bensì incontrerà un vecchietto che donerà al nostro eroe una maglia e dei pantaloni abbastanza vissuti. Le armi e gli oggetti potranno essere trovati successivamente sparsi per tutta la mappa di gioco, dentro i forzieri o tra le braccia dei nemici. In alternativa, è possibile ottenere armi, scudi, archi, cibo ed altro tramite le statuine NFC amiibo (vendute separatamente).
Questo nuovo capitolo di Zelda si differenzia dai precedenti per un fattore molto particolare: la libertà lasciata tra le mani del giocatore è pressoché illimitata e non sfocia nella noia, bensì nella spensieratezza.
Nonostante siano presenti solamente quattro dungeon principali (ben distribuiti nella mappa di gioco), non rimarrete mai con le mani in mano. Questo titolo consente a chiunque impugni il pad di sfruttare il proprio tempo facendo qualsiasi cosa si voglia fare. Ciò accade perché il gioco non impone di portare a termine determinate quest per poterne affrontare di nuove. Gironzolare liberamente per la mappa, cercare i numerosi collezionabili e sconfiggere diversi boss, sono solo alcune delle cose che potrete fare. Il punto forte di questo nuovo titolo è proprio la libertà di scegliere come e quando avanzare nella storyline: potrete fare qualsiasi cosa vogliate!
Al fine di rendere più rapida l’esplorazione della sconfinata mappa di gioco, sarà possibile addomesticare e cavalcare i cavalli. Gli esemplari sono numerosi e si differenziano per Resistenza, Stamina e Forza. Tra tutti i cavalli, spicca un esemplare unico: il cavallo gigante (clicca qui per leggere la nostra guida che rivela come trovarlo ed addomesticarlo).
Scopri tutti i trucchi e i segreti di Zelda: Breath of the Wild nella nostra pagina dedicata!
Altra novità è rappresentata dall’inventario delle armi che avremo a disposizione. Ogni arma ha un limite di usura, al termine del quale – con l’utilizzo della stessa – si romperà. Prima di spezzarsi però, sarà possibile sostituirla durante una battaglia in modo da regolare come si preferisce l’usura delle armi a disposizione in quel momento. In più avremo a disposizione un vasto assortimento di lance, mazze, spade, asce e altro ancora. Insomma… varia mattanza in abbondanza!
Breath of the Wild propone al giocatore continue fight. L’intelligenza artificiale dei nemici è egregiamente realizzata. Nella loro intuitività, le fight sono tutte quante sufficientemente impegnative grazie a nemici che sapranno come mettere alla prova le vostre abilità. Ad esempio, se in seguito ad un potente contraccolpo verranno privati della loro arma, non esiteranno a prendervi a sassate.
I vari personaggi sono ben caratterizzati. Riusciranno a condurvi all’interno di storie in grado di toccarvi il cuore e aumenteranno l’epicità e la bellezza dell’atmosfera di gioco, rendendolo un’icona memorabile.
Sebbene Breath of the Wild non abbia ancora trovato un posto ben preciso nella cronologia dei giochi marchiati “The Legend of Zelda”, non mancano di certo i riferimenti al passato. Menzioniamo ad esempio la celebre Roccia Belvedere (Spectacle Rock) e alcuni dialoghi intrattenuti con personaggi secondari.
Rispetto agli ultimi capitoli, The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ha alzato l’asticella della difficoltà. Nintendo ci aveva ormai abituati a subire circa una decina di game over durante tutto il gioco (pensiamo a “Skyward Sword”, o “A Link Between Worlds”). In questo capitolo invece, perdere tutti i cuori sarà una cosa del tutto normale a causa di nemici parecchio ostili e mini dungeon davvero impegnativi.
Inoltre, sembra più che doveroso menzionare il fatto che per la prima volta in un capitolo di Zelda sia stato inserito il doppiaggio. La qualità della sua realizzazione è molto più che apprezzabile, ma sfortunatamente non tutti i dialoghi saranno comprensivi di voce.
Breath of the Wild è un gioco che non vi stancherà mai. La longevità, anche grazie all’estensione della mappa, è uno dei punti di forza di questo titolo. Non stupitevi se dopo 40 ore di gioco vi ritroverete ad aver completato appena il 10% del gioco! Nella dinamica del conteggio percentuale del completamento del gioco rientrano i Semi Korogu, per cui dovrete sia completare la storia che trovare questi semi se vorrete platinare il gioco.
Purtroppo non è tutto rose e fiori, dato che anche questo capitolo ha i suoi difetti. In primis, vi menzioniamo numerosi cali di frame rate non poco fastidiosi, che il gioco accusa specialmente nelle sessioni di gioco intraprese direttamente sul televisore (questo accade sia nella versione Switch che nella versione Wii U). In seguito ad un aggiornamento software disponibile dal 31 marzo (sia per Switch che per Wii U), questo problema sarà prontamente risolto in larga parte. La vostra esperienza di gioco, che rimane comunque migliore su Gamepad, non verrà dunque intaccata da questo problema in seguito all’update.
Un altro (unico) fattore negativo è la scarsa varietà dei cambiamenti atmosferici. Per troppe volte ci siamo ritrovati in un ambiente piovoso. Nelle fasi di pioggia, giocare diventerà molto complesso perché alcune normali azioni (come la scalata di una parete rocciosa o l’accensione di un fuoco) saranno semplicemente impossibili da realizzare. La pioggia che coglie alla sprovvista può interrompere i vostri progetti e vi troverete costretti a girovagare per l’ambiente circostante nella speranza di essere intrattenuti da fight con i Boblin. Che, a dirla tutta, dopo un po’ vi scocceranno.
Commento finale
La domanda per cui in molti consultano la nostra recensione è: “Ha senso comprare Nintendo Switch solamente per giocare a Breath of the Wild?”. La nostra risposta è: “Situazione economica permettendo, assolutamente sì”.
Il senso è che, pur trattandosi di un singolo gioco, Breath of the Wild sarà capace di intrattenervi per intere settimane o addirittura mesi senza perdere il minimo interesse nel “portarlo avanti”. E questo titolo è tutto ciò di cui Switch aveva bisogno in attesa dell’uscita di nuovi giochi. Avere Zelda come primo titolo, vi permetterà di ingannare l’attesa per altre esclusive in uscita entro il periodo estivo, come Mario Kart 8 Deluxe (28 aprile), Arms o Splatoon 2. Senza mettere in conto gli eventuali nuovi giochi in procinto di essere annunciati all’E3.
Nel caso in cui non si fosse ancora palesato il nostro giudizio, Breath of the Wild è un gioco che consigliamo a chiunque. Qualunque tipo di gamer e di qualunque età. Per chi gioca poco con le proprie console e per chi si infogna anche durante la notte. Per chi ha visto Zelda soltanto nei trailer e per chi lo gioca da 30 anni. Immergersi nella fantastica dimensione di Hyrule in un mondo meraviglioso, immenso e ricco di poesia scatenerà in voi una sfrenata voglia di vita (virtuale), curiosità ed avventura. Un’esperienza unica che marchia ancora la Nintendo difference.
La recensione di Breath of the Wild è stata scritta da Alessandro Ticali in collaborazione con Emanuele Alighieri.
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