Sono passati oramai 15 anni da quando Nintendo pubblicò per la prima volta, su Nintendo 64, il primo capitolo di una delle serie più amate da tutti i fan della casa nipponica: Super Smash Bros. Si trattava di un picchiaduro molto inconsueto, ma in pochissimo tempo riuscì ad entrare nel cuore di chiunque abbia messo mano al titolo. Il modo particolare in cui ci si doveva destreggiare nelle aree di gioco per riuscire a vincere il match era uno dei punti di forza di Super Smash Bros, non si trattava del classico togliere punti vita all’avversario fino al suo KO ma di aggiungere “punti danno” in forma percentuale. L’unico modo per vincere l’incontro era, infatti, lanciare l’avversario su uno dei quattro limiti dello schermo ed ottenere così un KO istantaneo. L’unica regola vigente era molto semplice, più alto era l’indicatore del danno più lontano si riusciva a spedire l’avversario, pertanto non era necessario riuscire per forza a infliggere i danni massimi per ottenere una vittoria. Il vero punto di forza del titolo però risiedeva nel roster dei personaggi che, anche se piuttosto esiguo in termini numerici, contava decine di personaggi derivanti dalle serie Nintendo più amate: ecco quindi scontri improbabili fra Pikachu e Mario, Link e Yoshi e così via. Ogni arena era tratta dalle principali serie di punta così come le musiche che condivano gli scontri e i power-up utilizzabili all’interno degli scontri, in pratica si trattava del paradiso per ogni fan della casa di Mario. Il titolo non brillava certo per la qualità tecnica che lasciava molto a desiderare ma, nonostante tutto, ogni videogiocatore è rimasto affascinato da quel mix di frenesia e divertimento. Sono passati oramai 15 anni da quando la serie debuttò su Nintendo 64, 15 anni in cui abbiamo visto il roster dei personaggi crescere accogliendo al suo interno i principali personaggi di altre celebri saghe fino a veder scontrare persino Pikachu con Solid Snake. La serie non ha mai cambiato il suo stile rimanendo sempre fedele al capitolo iniziale in ogni cosa, quello che aumentava era la qualità tecnica e il numero di personaggi (e chiaramente alcune modalità aggiuntive), ma quello che l’utenza voleva era sfidare i propri amici con i propri personaggi preferiti in scontri all’ultimo sangue.
Finalmente portatile
Quello che ad una serie del genere è sempre mancato però è la portatilità, si è sempre trattato di capitoli per console casalinghe anche se il titolo si sarebbe molto prestato ad una conversione portatile vista la grande velocità di ogni scontro. Il capitolo uscito il 3 Ottobre (per il mercato Europeo) su 3DS è la dimostrazione perfetta di questa tesi. Il titolo non si differenzia particolarmente in meccaniche dal resto della saga, anzi, fa una serie di piccole aggiunte che vanno a completare in qualche modo tutto quello che negli anni è stato costruito, aggiungendo fra l’altro la portatilità. Il punto di forza maggiore di questo capitolo infatti è la sua natura “mordi e fuggi”, ogni partita (anche nella modalità… “storia”) non ruberà più di 15-20 minuti al giocatore che si ritroverà invischiato in quel loop “infernale” del “solo un ultimo scontro”. Vi capiterà senz’altro di affrontare una mischia da “soli” cinque minuti e ritrovarvi qualche ora più tardi a tirar giù i santi nella modalità classica del gioco.
Parola d’ordine: varietà
Come si diceva quindi, il titolo spicca moltissimo per la sua natura rapida e il suo essere prepotentemente un titolo da “viaggio”. È evidente che i giocatori più accaniti e che si affacciano alla scena “professionale” con Super Smash Bros. troveranno questa definizione poco calzante ma il player medio non può fare a meno di concordare. Ogni sfida proposta dal titolo non ha una durata eccessiva e può essere completata in qualsiasi buco di tempo della propria giornata. Ma quali sono le sfide che il titolo offre? Vi sono essenzialmente 4 modalità “principali”, Mischia, All-Star, Classica e Avventura Smash, più una serie di minigiochi. Mischia altro non è se non il classico scontro fra 2 o più giocatori fino ad un massimo di 4, si tratta quindi della classica modalità di scontro in cui è possibile sfidare i propri amici o la CPU a vari livelli di difficoltà e all’interno dei più disparati scenari. Un’ulteriore personalizzazione della partita avviene proprio per questi ultimi che si presentano in due modalità differenti, Classica e Omega. La prima non ha bisogno di presentazioni mentre la seconda è la vera novità: si tratta di arene piatte (quindi a singolo piano) senza la possibilità di spawn degli strumenti rappresentando quindi un’ulteriore sfida per i giocatori. Ogni match in Mischia ha delle regole fissate precedentemente del giocatore come ad esempio decidere se lo scontro sarà a tempo o meno, con conseguente decisione della durata e così via. Chiaramente Mischia è la modalità principale dell’on-line che a sua volta di differenzia in “Per la gloria” e “Per divertimento”. La prima modalità è per i giocatori che vogliono farsi spazio nella classifica mondiale, si tratta di una mischia in arene casuali nella modalità “omega”. La seconda modalità non necessita di molte spiegazioni, si tratta di una Mischia normale con videogiocatori da tutto il mondo. All-Star è una bellissima rappresentazione della storia videoludica Nintendo (e non solo) negli anni, ci verrà proposta una serie di scontri (sette per l’esattezza) che vanno dal 1980 al 2013 in cui dovremo sfidare i personaggi legati ai titoli usciti in quegli anni tutti assieme dentro un’arena a tema. Fra uno scontro e l’altro è possibile curarsi con degli item presenti prima dell’arena successiva, un maxi tomato, un cuore e una fatina. I tre oggetti sono però validi per tutta la durata dei match quindi se si usano tutti e tre troppo presto si perde la possibilità di curarsi in futuro. Tale modalità è presente nella serie fin da “Melee” anche se fino al “Brawl” si è sempre trattato di una modalità sbloccabile dopo aver ottenuto ogni personaggio, in questo capitolo è possibile giocarla da subito. Classica è la modalità principale, si tratta di una serie di scontri da vincere fino ad arrivare a battere Master Hand (e nelle modalità più complesse Crazy Hand assieme a Master Hand). All’inizio della modalità sarà richiesto un pagamento in monete per decidere la difficoltà (da 1 a 9) che più alta sarà più ricompense ci offrirà. Scelto il personaggio ci ritroveremo all’interno di un “tabellone” a bivi, ogni tappa del percorso corrisponde ad uno scontro (casuale nelle modalità) contro uno o più personaggi (a volte anche affiancati dalla CPU). All’inizio di ogni scontro ci viene di richiesto di giocare ad una “slot” per la scelta del premio (monete, strumenti o trofei). Avventura Smash è la modalità di “farming”: ci ritroveremo in un labirinto in cui per 5 minuti dovremo uccidere mob tratti dalle serie più disparate (da Metroid a Zelda) per ottenere boost temporanei alle caratteristiche del pg selezionato. Alla fine di questi cinque minuti saremo chiamati allo scontro finale, anch’esso con modalità casuali (si va dalla mischia alla corsa). Le nostre prestazioni in quest’ultimo decideranno i premi che otterremo nell’avventura. Vi sono poi ulteriori modalità che presentano “solo alcuni” minigiochi che essenzialmente servono solo da farming per le monete di gioco o, a volte, anche per trofei o strumenti i personalizzazione. Tali minigiochi vanno dalla mischia contro 100 avversari all’Home-run (mandare il sacco d’allenamento più lontano possibile con una mazza), tutti molto vari e divertenti. Oltre a queste è possibile interagire con il Wii U e affrontare la cosiddetta “Mischia street-pass”, si tratta di un minigioco molto divertente in cui affrontare gli utenti incontrati tramite street-pass appunto. La modalità di scontro è particolare, vi sono delle pedine e il nostro compito è buttare fuori dall’arena le pedine avversarie.
Parola d’ordine: personalizzazione
Una delle aggiunte più azzeccate e utili che il titolo ha portato alla serie è la possibilità di personalizzare i propri personaggi con mosse particolari o aumenti di statistiche tramite oggetti equipaggiabili. Per ogni personaggio è possibile creare più versioni differenti in modo tale da essere pronti a qualsiasi situazione. Ogni personaggio ha un proprio peso e gli oggetti equipaggiabili non devono mai sforare il limite di peso equipaggiabile. Si possono potenziare velocità, attacco e difesa anche se ogni strumento aumenta una caratteristica a discapito di un’altra e, con gli oggetti più potenti, conferire bonus particolari al giocatore. Tale livello di personalizzazione si presta sopratutto per la creazione del proprio Mii che può prendere parte alla lotta. Le classi del Mii sono essenzialmente 3, swordfighter, brawler e gunner, ognuno con delle caratteristiche fisse che possono essere boostate dagli oggetti.
Concludendo
Il titolo è a tutti gli effetti uno dei migliori titoli che può vantare la console portatile di casa Nintendo, capace di offrire centinaia di ore di gioco per tutti, da coloro che hanno l’indole del completista e che vogliono quindi ottenere ogni trofeo e ogni strumento, fino a coloro che vogliono affrontare il gioco in maniera competitiva. La sua natura veloce lo rende particolarmente adatto alla scelta di una portatile (anche se presto arriverà la versione casalinga su Wii U). Tecnicamente non ha nulla da invidiare alle versioni per console fisse anzi, la grafica molto colorata e “cartoon” ben si presta a quello che è il titolo stesso. Nulla da obbiettare sul comparto sonoro che, come sempre, è capace di offrire emozioni indescrivibili. Super Smash Bros è, alla fine dei conti, un titolo che ogni possessore di 3DS dovrebbe avere nella propria collezione.