Stephen’s Sausage Roll – Recensione

Giochi per PC

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Secondo me lo sviluppo di un puzzle game è una delle cose più complesse da fare in ambito videoludico.

Perché penso questo?

Perché la creazione di puzzle coerenti, funzionali, logici e sensati inseriti all’interno di un contesto videoludico non è roba semplice e sono davvero pochi, infatti, gli esempi di puzzle game che possiamo ricordare che davvero ci hanno fatto sudare e che davvero, al loro completamento, ci hanno regalato una fortissima emozione.

Stephen's Sausage Roll 5Un puzzle per essere definito tale non deve necessariamente comportare un pollo e una carrucola per essere completato e non deve necessariamente comprendere la follia di una gesture praticata su un tappeto in una mappa per sbloccare un’area segreta.

Chiariamoci, un puzzle, un enigma del genere dopo la sua risoluzione da tantissima soddisfazione e conferisce quel senso di onnipotenza e completezza al videogiocatore.. il problema è che finisce tutto qui, una botta di endorfina e fine.

Prendiamo invece l’esempio di The Witness, uno dei titoli più discussi dell’ultimo periodo. The Witness è un puzzle game di quelli tosti, di quelli che ti fanno piangere, che ti fanno sudare, sputare sangue. Un puzzle game di quelli che si comportano male, che ti aggrediscono.

The Witness fa male alla testa, fa male a tutto.

Eppure, dopo ogni puzzle del gioco completato si prova un senso di onnipotenza, di pace, di euforia tale da spingere a continuare, e continuare e continuare…

Poi il gioco finisce e il gioco in se non ti ha dato niente perché un puzzle game non deve darti niente, non deve lasciarti un piacevole ricordo di se no… Un puzzle game deve farsi odiare perché questo è l’unico modo che ha per farsi amare davvero.

Devi ricordare con disprezzo le centinaia di ore passate davanti allo schermo ad imprecare verso gli sviluppatori, devi sconsigliarlo agli amici, ai conoscenti, a tutti.

Devi dire a tutti che quel gioco è orribile perché ci hai passato centinaia di ore, devi dire a tutti che quel gioco è orribile perché ti ha costretto a platinarlo con la forza, devi dire a tutti che quel gioco rovinerà loro l’esistenza.

Per noi uno dei più grandi puzzle game è stato English Country Tune: un grandissimo esempio di design degli enigmi, di difficoltà ben bilanciata e di titolo che vi consiglieremmo di giocare solo se siete affetti da qualche grave disturbo.

Lo stesso sviluppatore di English country Tune ha sviluppato Stephen’s Sausage Roll, un altro perfetto esempio di ciò che un puzzle game, sviluppato come si deve, dovrebbe essere.

E di Stephen’s Sausage Roll vi parliamo oggi.Stephen's Sausage Roll 4

Stephen’s Sausage Roll non ha una trama, non deve avercela. E’ giusto così.

Stephen’s Sausage Roll inizia in maniera piuttosto casuale: impersoneremo Stephen, con la sua enorme forchetta, che vive su di un’isola, o quella che sembra un’isola.

Non dobbiamo fare altro che, in ogni livello di gioco, cucinare salsicce.

Non sentite un grande amore crescere verso questo titolo? A noi è bastato sapere questo per convincerci a giocarlo.

Quale malato di mente svilupperebbe un puzzle game basato interamente sulla cottura di salsicce? A chi salterebbe mai in testa di basare il proprio titolo su di un concept così ssemplice quanto inusuale e incredibilmente bizzarro?

Salsicce… andiamo!

Cosa potrebbe mai esserci di così complesso in una salsiccia che si rosola, lentamente, sulla griglia… cosa potrebbe mai andare storto.

Abbiamo completato SOLO tre livelli all’interno del titolo. Tre.

Poi abbiamo disinstallato il gioco, ci siamo rifugiati nell’angolino più buio e recondito della nostra stanza e ci siamo messi a dondolare con le ginocchia fra le braccia.

Stephen's Sausage Roll 3Poi ci abbiamo riprovato e riprovato e riprovato e alla fine abbiamo deciso che questo titolo è perfetto.

Abbiamo ancora all’attivo tre livelli soltanto eppure continuiamo a provarci perché è questo che un puzzle game deve costringerti a fare: provare e riprovare.

Ogni livello corrisponde ad un puzzle, tutti squisitamente uguali fra di loro per meccaniche ma tutti incredibilmente complessi.

Stephen’s Sausage Roll non ti tiene la manina mentre ti accompagna nella lunga discesa verso l’inferno, no.

Stephen’s Sausage Roll ride mentre ti vede terrorizzato e con le lacrime agli occhi.

Dobbiamo far rotolare le salsicce, azione semplice che avverrà semplicemente toccandole con la nostra forchetta.

La forchetta fa parte del personaggio perciò ad ogni nostro movimento corrisponde un movimento di forchetta.

Le salsicce vanno fatte rotolare su delle griglie cercando di cuocere ogni lato della stessa ma stando attenti a non cuocere due volte lo stesso lato, in quel caso la salsiccia si brucerà e perderemo.

Una volta cotte bisognerà andare all’uscita, attenti a non toccare le salsicce cotte sulla mappa per evitare che si brucino.

Detto così sembra semplice, fin troppo.

Provatelo e poi ci farete sapere.

Tecnicamente il titolo è orribile: graficamente osceno e con un sonoro che preferiremmo non commentare eppure tutto ciò non rappresenta, secondo noi, un difetto, anzi! Tutto ciò accentua la “spigolosità” e la difficoltà del titolo, eleva alla massima potenza quello che un puzzle game è e dovrebbe essere: puzzles.

Ogni puzzle è confezionato a regola d’arte: c’è una genialità di fondo dietro ad ogni schema e c’è una cattiveria di fondo dietro ad ogni quadro.Stephen's Sausage Roll 2

Ogni elemento esiste perché deve esistere e perché vi servirà per completare il puzzle.

In Stephen’s Sausage Roll i puzzles sono il centro, tutto il resto è superfluo.

Ed è per questo che non ci saranno pro o contro in questa recensione, ed per questo che gli sarà dato 10.

Stephen’s Sausage Roll è un gioco per pochi ma chiunque decida di lanciarsi in questa avventura non se ne pentirà. No.

10

Eccellente

Lettore, scrittore, videogiocatore accanito...Vivo troppo nel passato videoludico per potermi godere a pieno il presente. Indie Game supporter. Poeta maledetto dalla nascita.