Negli ultimi tempi i titoli in stile retrò stanno prendendo sempre più piede, in particolare fra le case di sviluppo indipendenti, per svariati motivi: da un lato per la maggior facilità di realizzazione, da l’altro per cercare di far leva sul lato nostalgico del pubblico.
Sono sempre più diffusi perciò giochi in stile 8-bit e 16-bit, tuttavia si tratta spesso di titoli di fattura mediocre che ricordano i classici dell’era 8-bit solo da un punto di vista grafico. Il gameplay di questi titoli risulta infatti poco curato e non ha niente a che vedere coi grandi classici a cui vorrebbe ispirarsi.
Nascosti fra questi titoli però troviamo anche veri e propri capolavori che presentano un gameplay curato nei minimi dettagli e che ricordano ed omaggiano egregiamente i grandi classici del passato.
Fra questi titoli troviamo anche Shovel Knight, platform 8-bit sviluppato da Yacht Club Games e rilasciato su Nintendo 3DS, Wii U e PC.
Il Destino di un Cavaliere
Tutto ha inizio in un immaginario regno dove gli eroi proteggono i più deboli dai soprusi dei più forti. Fra questi eroi troviamo Shovel Knight e la sua compagna, sia d’avventura che sentimentale, Shield Knight.
I due compiono talmente tanti successi da divenire fra gli eroi più acclamati del regno, fino a che la loro avventura non li porta alla Torre del Destino, dove incappano in una maledizione. Shovel Knight riesce a fuggire, ma, una volta, fuori, Shield Knight è sparita.
In preda al rimorso e ai sensi di colpa Shovel Knight si ritira a vita privata, lasciando il regno nell’oblio, che, in mancanza di un protettore, diviene presto vittima dei soprusi dell’Ordine degli Spietati, un gruppo di 8 cavalieri al servizio dell’Incantatrice, una perfida maga dotata di un potere immenso che ha fatto della Torre del Destino la sua dimora.
Shovel Knight si rimette perciò in viaggio verso la torre dove tutto ha avuto inizio, andando incontro, appunto, al suo Destino.
Si tratta di una trama semplice e lineare, molto simile ai classici del genere come Super Mario, tuttavia presenta battute, spunti di riflessione e momenti di alta intensità emotiva che la rendono affascinante abbastanza da spingere a continuare a giocare.
L’arte della pala
Punto di forza del gioco non è però la trama, quanto il gameplay.
Shovel Knight combatte con una pala, un’arma tanto insolita quanto sorprendentemente efficace che gli consente sia di scavare grandi quantità di terra per farsi strada sia di abbattere i nemici a suon di palate.
I comandi sono semplici: un tasto per saltare, un tasto per usare la pala. Il tutto arricchito dalla possibilità di usare la pala come trampolino per rimbalzare su nemici ed altri ostacoli. Semplice, ma impeccabile.
Andando avanti i comandi si arricchiscono, pur rimanendo semplici: Shovel Knight cresce acquistando più punti vita e più punti mana che serviranno per usare le Reliquie. Questi sono oggetti dagli usi più svariati, ma ben pensati e definiti: si va da strumenti che conferiscono la possibilità di fare un dash aereo a utili attacchi a distanza.
A tutto questo aggiungiamo la possibilità di potenziare la propria armatura e la propria pala per ottenere svariati bonus e nuovi attacchi, quel che otteniamo è un gameplay vasto, che ci viene servito a piccole dosi, consentendoci così di assaporarlo a pieno.
La difficoltà è alta, ma non impossibile. Certo, si muore spesso, molto spesso, ma non si arriva mai alla situazione di bloccarsi per giorni sullo stesso punto. Tutto è superabile, basta un po’ di abilità e di pazienza. La morte è resa meno frustante dalla presenza di molti checkpoint. Curioso il fatto che, andando avanti nel gioco, molti checkpoint potranno essere distrutti per ottenere una discreta quantità di denaro, divenendo però inutilizzabili per tutto il livello.
Un mondo vario
Il gioco è diviso in livelli. Questi non sono moltissimi, ma ognuno presenta un level design unico, che lo rende distinguibile dagli altri: si va da navi volanti, a sfarzose fortezze, da montagne innevate a cimiteri infestati.
Alla fine di ogni livello ci sarà un boss da battere, purtroppo però, quasi tutti i boss sono molto facili da sconfiggere e risultano sottotono rispetto all’alta difficoltà che presenta il percorso per raggiungerli.
La navigazione tra i livelli avviene tramite una mappa in stile Super Mario Bros, dove, oltre ai normali livelli, sarà possibile accedere a villaggi e a livelli secondari.
Nei villaggi sarà possibile potenziare il nostro cavaliere e il suo equipaggiamento, ma non si tratta semplicemente di questo: lo svariato numero di NPC che vagano per il villaggio e che, a loro modo, interagiscono con il giocatore, e la minuziosità con cui sono realizzati i villagi stessi rende questi ultimi vivi.
Gli scenari secondari invece non sono altro che livelli al servizio di una Reliquia: il level design è pensato di modo che il livello possa essere superato solo tramite un abile utilizzo di una determinata reliquia, non possederla rende impossibile il completamento di tale livello.
Inoltre saranno presenti anche Boss secondari che vagheranno per la mappa sperando di incrociarvi sul loro cammino per sfidarvi.
Per non parlare poi di laghi che celano assurde divinità, case infestate e molto altro.
Insomma il mondo di Shovel Knight non è molto vasto, ma è indubbiamente vario e vi sarà impossibile non amarlo.
Retrò a tutto tondo
Shovel Knight è un gioco stile retrò in tutti i sensi: abbiamo già detto infatti che presenta una grafica in 8-bit e un gameplay semplice ma con alti livella di difficoltà, tipico dei classici di una volta. L’aspetto che ancora non abbiamo trattato è l’audio. Per descriverlo basterebbe una parola: splendido.
Le colonne sonore in 8-bit di Shovel Knight vi entreranno subito nella testa e sarà difficile scordarle. Ogni brano si presta perfettamente al suo scopo: abbiamo toni cupi per i livelli cupi, toni frenetici per i livelli più frenetici, e così via. La musica spazia dall’allegro, al cupo, dallo spensierato al toccante.
I brani sono in totale 46 e nel gioco potranno essere raccolti nei livelli sotto forma di spartiti. Una volta raccolti potranno essere consegnati al bardo che vi ricompenserà con 500 unità d’oro per spartito e vi permetterà di riascoltarli quando volete.
Raccogliere tutti gli spartiti, che si trovano nei luoghi più disparati, sarà una sfida anche per i giocatori più esperti.
Sfida ancora più ardua è quella del “Gioco+“: una modalità di gioco che sarà possibile selezionare solo dopo aver completato l’avventura una volta e che vi permette di rigiocare tutti i livelli ad una difficoltà più alta: con solo due checkpoint e subendo il doppio del danno dai nemici. Tuttavia è possibile iniziare un’avventura in gioco+ portandosi dietro tutti i potenziamenti guadagnati nell’avventura normale.
Un’esperienza breve?
L’avventura che ci propone Shovel Knight è indubbiamente breve, finirla richiederà infatti solamente fra le 5 e le 6 ore. Tuttavia si tratta di una brevità apparente: le cose da fare dopo aver finito l’avventura sono tante: finire il Gioco+, comprare tutti gli equipaggiamenti, collezionare tutti gli spartiti e altro ancora.
Gli sviluppatori hanno promesso inoltre nuove modalità di gioco che potranno essere scaricate gratuitamente, fra le quali risalta la possibilità di giocare l’avventura con alcuni dei boss sconfitti che presenteranno delle mosse totalmente uniche.
Se Yacht Club Games manterrà la sua promessa, tali aggiornamenti andranno indubbiamente ad arricchire l’esperienza di gioco e la sua longevità.
In conclusione
Shovel Knight è un gioco di ottima fattura che ci ha subito conquistato. Si è trattata di un’esperienza breve, ma intensa, un’esperienza che sicuramente conserveremo come una delle più divertenti nella nostra vita da videogiocatori, l’unica cosa che rimpiangiamo è che non sia durata un po’ di più.
In definitiva consigliamo l’acquisto di Shovel Knight a chiunque: si tratta un gioco da scaricare, giocare e rigiocare.