Fossil Fighters Frontier è uno di quei classici titoli che dal trailer non compreresti e non solo, non punteresti nemmeno un centesimo sul successo e sull’effettivo valore del titolo.
Per chi, come tanti altri del resto, non conoscesse questo titolo, si tratta del terzo capitolo di una serie che ha un discreto successo in Giappone e che arriva per la prima volta anche da noi occidentali.
Si tratta di un curioso ibrido fra Pokémon e Digimon e difatti dai due famosissimi brand ha preso moltissimo anche se il gameplay, in alcune sue fasi, ci ha ricordato moltissimo anche Spectrobes, un titolo sviluppato da Jupiter e pubblicato da Disney nel lontano 2007.
Ma cos’è effettivamente Fossil Fighters Frontier?
Al primo avvio del titolo ci troveremo dinnanzi ad un video con una sigla che ci ha molto ricordato i bei tempi in cui da bambini stavamo incollati davanti alla tv a guardare improponibili cartoni animati con sigle altrettanto improponibili.
Insomma Fossil Fighters Frontier non è iniziato sotto i migliori auspici, anzi, ancora una volta non avremmo scommesso un centesimo sul titolo: quello che appariva era qualcosa di tecnicamente indietro rispetto a tutto il resto dei prodotti videoludici sul mercato e di certo non sembrava offrire niente di più che un’esperienza lontanamente divertente per un pubblico di bambini.
Nonostante tutto abbiamo deciso di intraprendere l’avventura e come mai prima d’ora ci siamo dovuti ricredere: Fossil Fighters Frontier è un titolo valido nonostante gli oggettivi ed evidenti difetti che lo caratterizzano.
Si tratta di ripercorrere le gesta di un ragazzino o una ragazzina (a seconda del sesso scelto all’inizio della partita) che inizia la sua storia di Custode, ovvero un tipo particolare di ranger che lavora all’interno di Paleoparchi.
Tutti noi conosciamo e abbiamo visto Jurassik Park non è vero?
Ecco, fondamentalmente il nostro compito è quello di salvaguardare la tranquillità di questi siti archeologici in cui scorrazzano felicemente dei dinosauri.
Per farlo utilizzeremo un meraviglioso Fossilstrada (che non è altro che un SUV ipertecnologico) e dei fidi compagni dell’era giurassica che avremo risvegliato e allenato per questo scopo.
Qui iniziano le analogie con tutti i titoli prima citati: con il fossilstrada potremo cercare dei fossili, recuperarli e farli rivivere sotto forma di dinosauro e con i dinosauri, tenuto dentro alcuni dischi, possiamo combatterne altri semplicemente evocandoli.
Il titolo è fondamentalmente caratterizzato solo da questo: fasi di esplorazione e grinding in cui cerchiamo nuovi dinosauri o svolgiamo missioni per recuperare denaro (utile per migliorare il nostro fossilstrada) e fasi di battaglia.
Le battaglie, cuore dell’intero titolo, sono forse la cosa che ci ha più stupito per via della loro profondità: ogni dinosauro ha un elemento, aria, acqua, fuoco e terra, ognuno con le proprie debolezze ad un altro.
Ogni dinosauro ha quattro possibili mosse che dipendono da quanti pezzi del suo scheletro abbiamo risvegliato: ad esempio se abbiamo risvegliato un dinosauro con i suo teschio questi avrà disponibile solo la mossa che utilizza la testa, quando troveremo le gambe potremo usare anche quelle e così via.
Ogni mossa lascia il dinosauro in una posizione particolare, di spalle, di fianco, in alto o in basso e questo lo renderà debole o resistente ad altri tipi di attacco.
Il titolo offre quindi un livello di strategia piuttosto alto se non fosse per il fatto che non esiste un bilanciamento della difficoltà e questo ci poterà a procedere praticamente a caso all’interno delle battaglie (specialmente in fase iniziale) spammando attacchi a raffica.
All’interno di ogni combattimento è possibile poi usare delle cartuccie aiuto che aumenteranno una determinata statistica del nostro amico preistorico.
Ma se le fasi di combattimento sono afflitte da un bilanciamento della difficoltà inesistente, le fasi di esplorazione alla lunga possono annoiare, la trama e i personaggi sono piatti e tecnicamente il titolo è indietro di generazioni cosa ci ha portato a ricrederci sull’effettivo valore di Fossil Fighters Frontier?
Probabilmente i dinosauri, probabilmente perché incarna il sogno di ogni giocatore di Pokémon che vuole vedere i propri esseri scorrazzare liberamente dentro una mappa tridimensionale da anni, o forse perché nonostante tutto riesce a divertire seppur con così tanti difetti alle spalle…
Fossil Fighters Frontier è stato di fatto una piccola rivelazione: non un titolo che consiglieremo a mani basse anche perché in questo periodo è uscito decisamente di meglio ma di certo un titolo che consiglieremo a chi non ha niente da giocare e vuole godersi qualche ora in compagnia di un T-rex.
