Far Cry 4 • Recensione

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Dopo aver esplorato i maestosi panorami dell’Africa Centrale e gli incantevoli fondali marini che circondavano le Rook Islands, questa volta l’ultimo episodio della serie Far Cry, il celeberrimo open world di casa Ubisoft rilasciato per Xbox 360, PS3, Xbox One, PS4 e PC torna a far parlare di sé portandoci nella mistica terra del Kyrat, recondita regione dell’Himalaya che farà da cornice alla nostra avventura, la cui armonia di un tempo è ormai dilaniata da una guerra civile apparentemente incolmabile.

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Trama

Il protagonista di questo grande viaggio sarà Ajay Ghale, venuto in Kyrat fin dall’America con le ceneri della madre per esaudire il suo ultimo desiderio: deporle insieme a quelle di Lakshmana, la sorellastra morta misteriosamente da bambina.

Il viaggio di Ajay sarà bruscamente interrotto fin dall’inizio del gioco dalle guardie dell’Armata Reale che, ad un posto di blocco, perquisiranno a colpi di AK-47 l’autobus sul quale il protagonista sta viaggiando.

È qui che avverrà il nostro primo incontro con quello che sarà il principale antagonista del gioco: il folle imperatore del Kyrat Pagan Min, che da subito si mostrerà curiosamente interessato nei confronti di Ajay e di ciò che sta trasportando, invitandolo persino a pranzo nel suo immenso palazzo insieme a Darpan che, da anonimo accompagnatore di Ajay, scopriremo essere invece uno dei capisaldi del gruppo di rivoluzionari fondato dal padre di quest’ultimo, Mohan Ghale, e chiamato Sentiero d’Oro.

Il principale scopo del Sentiero d’Oro (in lingua originale “The Golden Path“) è quello di strappare il Kyrat dalle grinfie del feroce Pagan, ristabilendo così l’equilibrio che un tempo caratterizzava questa terra.
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Gameplay

La trama troverà modo di svilupparsi intorno alle figure di Amita e Sabal, i due leader del Sentiero d’Oro che, sebbene con idee e modi di agire sostanzialmente diversi, combattono da anni per lo stesso, unico, ideale: la libertà del Kyrat.

La caratterizzazione di questi due personaggi è fortemente marcata e spesso conflittuale: da un versante la rivoluzionaria Amita, disposta ad utilizzare qualsiasi mezzo a propria disposizione per perseguire il suo scopo; dall’altro, il più pacato e conservatore Sabal, convinto che la forza del popolo del Kyrat risieda principalmente nelle sue tradizioni.

Più di una volta, nel corso della campagna principale, capiterà di trovarci di fronte a dei bivi: la rivalità fra Amita e Sabal si farà infatti sentire fin da subito (forse a tal punto da far passare in secondo piano il vero “nemico”), e le loro reciproche decisioni non saranno sempre collimabili; appunto per questo, spesso sarà proprio compito nostro decidere quale dei due leader appoggiare, con una scelta che condizionerà il proseguire della storia, precludendoci alcune missioni o mettendone a disposizione altre.

Ruolo fondamentale occupano poi, come già in Far Cry 3, le torri gli avamposti che dovremo espugnare al fine di indebolire la morsa del potere reale e avvantaggiare il Sentiero d’Oro nella sua interminabile battaglia: liberare una torre ci permetterà infatti di accedere a nuove zone della mappa, prima oscurate da una coltre di nubi; mentre la conquista di un avamposto nemico garantirà la possibilità di poter utilizzare il “viaggio rapido” verso il medesimo luogo da qualsiasi parte della mappa, oltre che l’accesso ad una grande quantità di missioni secondarie.

Sebbene una delle poche note negative del titolo è rappresentata dal poco spessore della campagna e delle missioni principali che, se giocate dalla prima all’ultima evitando di dedicarsi agli “extra” consentono di concludere il gioco in una decina di ore, è pur vero che Far Cry non sarebbe Far Cry senza l’enorme mole di armi, abilità, veicoli guidabili (tra i quali annoveriamo con gioia il girocottero), folli personaggi, missioni secondarie, elementi collezionabili e migliorie al nostro equipaggiamento che renderanno estremamente più dinamica l’avventura in Kyrat.
Le possibilità offerteci dall’esplorazione del vastissimo mondo di gioco saranno infatti molteplici: come non menzionare la tensione provata andando a caccia di rinoceronti per la prima volta?
Proprio come nel capitolo precedente, anche il Kyrat riserva innumerevoli chicche ai giocatori, che spaziano da rimandi interni agli altri episodi della serie, alla possibilità di cacciare gli animali più rari del Kyrat per conto dello stilista Mumu Chiffon, all’avventurarci nei panni del guerriero Kalinag in un vero e proprio mondo parallelo invaso da creature demoniache: lo Shangri-La
Il tutto sarà reso possibile senza particolari difficoltà dall’equilibrato schema di comandi, chiaro ed intuitivo fin da subito anche ai “novizi” della serie Far Cry, e l’impostazione “first person” garantirà l’adeguata immersività ad una serie mai stanca di sorprendere.
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Comparto tecnico

Il Dunia Engine, motore grafico già molto apprezzato nel terzo episodio, non delude neanche questa volta: è vero che il fattore più importante di un gioco non dovrebbe essere la grafica, ma è anche vero che l’impressionante colpo d’occhio delle montagne innevate che si stagliano verso il cielo, o di un incendio ormai fuori controllo che lentamente divora un’intera foresta, ha la sua rilevanza.
Gli effetti di illuminazione vengono gestiti egregiamente, come si può notare fin da subito dallo scintillio della canna dei nostri fucili sotto i raggi del sole, o dalla luce emanata da un’esplosione che illumina per un attimo l’ambiente circostante.

L’avventura risulterà estremamente fluida per gran parte del gioco: sparatorie, frenetiche corse in auto e fughe da branchi di lupi affamati verranno infatti rese sempre al meglio, mentre assisteremo a pochi, curiosi (e a dire il vero inspiegabili) cali di framerate durante fasi di gioco non particolarmente intense.
I volti dei personaggi presentano un livello di dettaglio quasi maniacale: non mancherà di vedere labbra screpolate o piccole cicatrici che rigano la fronte del nostro interlocutore, il tutto senza distrarre l’attenzione del giocatore.
La nostra prova si è svolta quasi interamente su next gen (più precisamente su PS4), ma possiamo affermare che, sebbene con qualche dettaglio in meno, anche su old gen il comparto grafico riesce a farsi invidiare.

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Comparto audio

Inutile negare che sia preferibile (o quanto meno consigliabile) avventurarci in Kyrat armati di cuffie surround: gli effetti direzionali del suono garantiscono, com’è giusto che sia, un’immersività senza pari in gran parte delle situazioni di gioco (capiterà ad esempio, durante una sessione di caccia, di sentire il verso dell’animale prima ancora di vederlo, elemento che offrirà un considerevole vantaggio tattico).
La componente sonora offre comunque, in generale, un altissimo realismo e livello di dettaglio, dato ad esempio dall’ovattamento del suono dei nostri passi mentre ci addentriamo in una grotta vuota, oppure dai rumori smorzati che potremo sentire immergendoci sott’acqua.
Anche il doppiaggio in lingua italiana risulta carico ed emozionante, forse a tal punto da non tenere testa all’espressività di alcuni volti, saltuariamente non penetranti a sufficienza.
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Co-op, Multiplayer, Editor di mappe

Per descrivere a fondo il gigantesco comparto online di Far Cry 4 sarebbe necessaria una vera e propria recensione dedicata: la modalità co-op è forse quella più conosciuta (e anche, a nostro giudizio, quella più divertente da giocare), e ci permetterà di esplorare in completa libertà il Kyrat in compagnia di un amico dedicandoci alla conquista degli avamposti, svolgendo missioni secondarie o intraprendendo spericolate battute di caccia all’insegna dello spasso.
L’unica limitazione imposta da questa modalità è l’impossibilità di giocare le missioni principali, destinate solo al single-player.
Alla modalità co-op si affiancano le consuete battaglie multigiocatore, nel gioco chiamate “Battaglie del Kyrat”, che consentono a due squadre da cinque giocatori di sfidarsi in tre diverse modalità: Avamposto (una sorta di “dominio”), Propaganda (“cerca e distruggi”) e Maschera del Demone (“cattura la bandiera”).
È doveroso puntualizzare però che l’impostazione di gioco della modalità multigiocatore di Far Cry 4 è del tutto dissimile dalla frenesia dei più noti titoli giocabili online (vedi Call of Duty o Destiny), ma non per questo meno divertente.
Per ultimo, ma non meno importante, menzioniamo l’editor di mappe, con il quale sarà possibile creare un’infinità di ambienti di gioco diversi (scegliendone ambientazione, numero e tipo di nemici, obbiettivi da raggiungere) per rendere pressappoco infinito il divertimento di questo titolo.
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Commento finale

Forse Far Cry 4 si discosta da quello che i critici definirebbero un “must-buy”, ma non per questo non consigliamo a chiunque di giocarlo, specialmente in compagnia.
È poi vero che questo titolo non riprende il mostruoso miglioramento che la serie eseguì dal secondo al terzo episodio, la follia del cui antagonista (Vaas) si posiziona anni luce in avanti rispetto a quella del nostro Pagan Min, oltretutto spesso oscurata dalle diatribe interne allo stesso Sentiero d’Oro, sulle quali la trama sembra soffermarsi più del dovuto.
In generale però, siamo di fronte ad uno di quei “piccoli capolavori” che, sebbene non acclamati dal pubblico come miracoli videoludici, sanno bene come farsi largo nel cuore di ogni giocatore.

Pro

  • Forte caratterizzazione dei personaggi
  • Modalità co-op estremamente divertente
  • Varietà e qualità di missioni da svolgere
  • Comparto tecnico e audio eccellenti

Contro

  • Filone narrativo che spesso mette in secondo piano il vero antagonista
  • Sporadici cali di framerate
9

Distinto