Bloodborne Recensione

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From Software: un nome che ultimamente si è fatto sentire più del dovuto grazie ad una serie si (s)fortunati eventi che hanno visto la casa nipponica di Miyazaki.

La serie dei Souls ha fatto uscire From Software allo scoperto, sotto i riflettori: insomma prima dell’anima del Demone vi erano altri titoli sulle spalle di From anche se nessuno, e nemmeno noi, ne ricordiamo nessuno senza un’accurata ricerca all’interno della loro storia.

Che ci piaccia o meno gli ultimi titoli sviluppati dalla casa di Miyazaki hanno ricevuto una certa notorietà non tanto per la meravigliosa cura per i dettagli e per il loro cercare di raccontare una Storia interessante in maniera non troppo usuale quanto per una certa moda che li vede protagonisti, i Souls infatti si sa, sono titoli estremamente complessi in cui morire e perdere la pazienza è facile e mostrarsi giocare a titoli del genere, ignorandone completamente il background, è, senza troppi giri di parole, fare views nel mondo di youtube.

Non tutti i mali vengono per nuocere però: i Souls sono entrati, nel bene e nel male, nelle case di tutti offrendo, salvo casi eccezionali, un’esperienza di gioco sempre unica e incommensurabile.

Dopo un tragico, ma avvincente, Dark Souls II di cui Miyazaki non è stato il direttore artistico avevamo grandissime aspettative per Bloodborne, ultimo titolo di From Software.

Sono state deluse?

Assolutamente no, anzi… Bloodborne potrebbe rappresentare, senza mezzi termini, l’unico motivo, ad ora, per l’acquisto di una PS4.

Di incubi, sogni e bagni di sangue

Il sangue, il licantropismo e il vampirismo hanno sempre rappresentato, nell’immaginario comune, qualcosa da ricollegare al “lato oscuro”, agli incubi, a storie del terrore da raccontarsi di notte…

bloodborne6Bloodborne non è che una di queste tante storie, un piacevolissimo incubo da vivere e dal quale scappare prima di essere catturati, senza via di fuga, dal piacevole tepore del suo abbraccio…

Un cacciatore solitario alla ricerca di qualcuno da poter arruolare per la salvezza della sua gente piegata dalla piaga della Belva e intorpidita da quella piacevole sensazione di sonno eterno: noi, dei puri e semplici mercenari spinti dall’ebrezza che può causare il Sangue decidiamo di stipulare un contratto.

Così inizia il nostro viaggio, anzi il nostro Sogno, all’interno di Bloodborne.

Parlare di Bloodborne senza inciampare in spoiler che rovinerebbero l’esperienza di chiunque è piuttosto complesso, così come dare un’idea generale di quella che è la Lore del titolo quindi ci limiteremo all’essenziale.

Yharnam è afflitta dalla piaga della Belva, un’infezione che si è diffusa col sangue e di questo non ci si stupisce: “il sangue a Yharnam è consumato più dell’alcool..” recita la descrizione di uno degli oggetti fondamentali di Bloodborne.

Il sangue all’interno di quell’universo ha un effetto molto simile all’alcool: inebria profondamente causando una certa dipendenza a tutti i consumatori, questo inevitabilmente può portare a conseguenza a dir poco catastrofiche se per caso un’infezione che si diffonde con il sangue dovesse fare la sua comparsa.

Yharnam vive sotto l’influenza della Chiesa della Cura, una particolare istituzione che ha cercato, e cerca, di salvare le persone dalla piaga e per farlo si serve dei Cacciatori, esseri umani “Potenziati” da una trasfusione di sangue che hanno il compito di cacciare le belve.

Inevitabilmente però se del sangue infetto viene utilizzato per la creazione dei Cacciatori anche questi ultimi arriveranno a subire delle mutazioni… E’ in questo circolo vizioso che entriamo in scena noi… Saprà l’ennesimo cacciatore porre fine alla piaga della Belva e risvegliarsi dal Sogno?

Già, un Sogno…

Tutta l’esperienza di Bloodborne non è che un Incubo, un piacevolissimo Incubo che poco a poco prende più potere e si sostituisce alla realtà: stiamo sognando o tutto quello che viviamo all’interno di Bloodborne è pura realtà?

Questa è la domanda che ci accompagnerà fino al finale, ai finali, di quest’avventura anche se la risposta, come spesso accade nei titoli di From, dovremo cercarla da un’altra parte…

Lasciati travolgere dall’incubo

Eppure tutto questo non ci spaventa, l’essere ignari del nostro scopo e l’essere tenuti all’oscuro di tutto da coloro che dovrebbero accompagnarci in questo viaggio non ci fermerà perché il richiamo del sangue e il fascino dell’Incubo sono troppo forti, quasi si spera che non venga posta mai la parola fine su questo ciclo di eventi come se i Cacciatori provassero un malato senso di benessere da tutto quello che accade all’interno di Bloodborne…

Il sottile confine fra videogiocatore e videogioco si spezza e ci si sente quasi parte di Yharnam, si respira la malattia, si gode dell’ebrezza di sangue e ci si sente oppressi dalla notte che continua ad avanzare ma allo stesso tempo si assapora il Sogno e ci si lascia cullare dalla nenia dell’Incubo…

Bloodborne ci travolge inghiottendoci nella sua oscurità e sputandoci fuori cambiati nel profondo, lasciandoci addosso un senso di incompiutezza e di vuoto che difficilmente riusciremo a colmare.

Cacciatori e Prede

Il gameplay di Bloodborne, pur partendo da solide basi come possono essere quelle dei Souls, si discosta drasticamente dai titoli precedenti con l’aggiunta di meccaniche del tutto nuove ed interessanti.

Il genere rimanere invariato, si tratta comunque di un Action-rpg, e chi ha già giocato un qualsiasi Souls troverà il titolo semplicemente un’espansione di quello che era il “vecchio gameplay”.

La differenza maggiore la troviamo nelle statistiche: minori rispetto al solito ed incredibilmente varie e complesse.

Si va dalla vitalità all’Arcano, una statistica piuttosto insolita per un titolo nel cui mondo non esiste la magia passando per la Tinta del sangue, fondamentale per gli attacchi con le armi da fuoco… Già, le armi da fuoco…

Forse la novità più importante introdotta all’interno del gameplay: non esistono gli scudi (o quasi), oggetti rimpiazzati totalmente da bocche di fuoco in grado di stordire i nemici e consentirci dei parry, oppure, a seconda della build, essere la principale fonte offensiva.bloodborne2

Alle armi da fuoco si accompagnano quelle da taglio, minori di numero rispetto ai classici Souls ma con delle meccaniche decisamente interessanti: ogni arma presenta una doppia stance quindi possiamo letteralmente trasformare la nostra arma in qualcosa di differente ottenendo moveset unici sui quali si deve basare interamente la nostra build.

Un esempio pratico per capire meglio possiamo farlo con la Spada Sacra di Ludwig, un’arma piuttosto utilizzata ed amata dai videogiocatori.

Si tratta di una lama che nella sua prima stance è una spada lunga normale con i classici attacchi della spada lunga: affondi, fendenti eccetera.

Con il tasto L1 passiamo alla stance successiva che vede la spada trasformarsi in uno spadone pesante con conseguente cambiamento dell’intero moveset ma c’è di più: il cambiamento di stance fa parte del moveset dell’arma quindi possiamo concatenare attacchi con la spada lunga e lo spadone ottenendo delle combo particolarmente efficaci in determinate situazioni.

Il nostro gameplay varia anche a seconda delle nostre prede: che siano umanoidi oppure belve dobbiamo stare attenti al tipo di arma utilizzata e alle sue statistiche, ogni arma può essere potenziata con particolari gemme che conferiranno i più disparati effetti all’arma stessa in modo tale da offrire un’esperienza quanto più varia possibile.

Quando l’Incubo diventa reale

Fermandoci qui Bloodborne potrebbe essere un capolavoro assoluto, esente da ogni genere di difetto, insomma un titolo perfetto ma sappiamo benissimo che così non è…

Il titolo è afflitto da numerosissimi difetti, in parte corretti con le ultime patch, che vanno dai cali di frame rate (intollerabili) ad una telecamera non funzionale che spesso e volentieri ci vedrà protagonisti di un game over.

bloodborne4L’esperienza di gioco è minata fortemente da glitch, bug e frame drop che nei momenti più concitati ci costringeranno più volte alla cura così come un telecamera ingestibile che nelle boss fight (sopratutto) ci porterà ad incastrarci con gli elementi della mappa, a cadere nel vuoto o semplicemente a non vedere più il nostro personaggio… tutto ciò rende il titolo inutilmente frustrante e incredibilmente complesso ma con una difficoltà che non fa parte del mondo di gioco: tante, troppe, volte si arriva ad imprecare contro From per una morte immeritata dovuta semplicemente alla compenetrazione del nostro Cacciatore con una minuscola pietrolina nella mappa…

Se a questo accostiamo vari errori nella programmazione che ci portano a perdere, per sempre, i nostri Echi di Sangue (le “anime” di Bloodborne), o nemici che improvvisamente spariscono mentre continuano ad attaccare otterremo un mix di elementi non proprio digeribile…

L’alba: la fine del Sogno e il ritorno alla realtà

Nonostante tutto possiamo ritenerci però soddisfatti del titolo, Bloodborne è un’opera videoludica incredibile e ne consigliamo a tutti l’acquisto assieme ad una PS4.

Come per ogni cosa bella anche per Bloodborne arriva la fine anche se il titolo potrebbe durare in eterno grazie all’introduzione dei Dungeon Procedurali, particolari strutture (giustificate all’interno della Lore) che cambiano ad ogni nostro ingresso regalandoci una sfida unica di difficoltà crescente e pressoché infinita.

A questo aggiungiamo il comparto on-line che come sempre regala forti emozioni nel PVP grazie ad invasioni e Covenant interne al gioco.

Bloodborne a conti fatti è il sogno che ogni videogiocatore vorrebbe vedere realizzato, peccato solo per l’incubo che lo avvolge…

Pro

  • Lore
  • Sonoro
  • Grafica
  • Atmosfere
  • Level Design
  • Longevità

Contro

  • Telecamera ingestibile
  • Pesanti cali di Frame Rate
  • Bug e glitch vari
  • Tecnicamente imperfetto
9

Distinto

Lettore, scrittore, videogiocatore accanito...Vivo troppo nel passato videoludico per potermi godere a pieno il presente. Indie Game supporter. Poeta maledetto dalla nascita.