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La Trama
La storia di Aveyond inizia paradossalmente da dove finiscono normalmente la maggior parte dei giochi di ruolo: la sconfitta del boss finale. Nel titolo infatti non impersoniamo l’eroe dalla scintillante armatura o il giovane e spaesato ragazzo prescelto dal destino, ma ci troviamo dall’altra parte della barricata, nei panni del terribile e malvagio Boyle Wolfane prossimo a completare il suo piano per la conquista del mondo, un piano che, come in tutte le storie, il nostro malvagio non riesce a concludere, ritrovandosi sconfitto dal manipolo di eroi e costretto a ritirarsi in un villaggio per cattivi in pensione nel quale passa i giorno nella completa e noiosa monotonia insieme al suo unico e fidato amico, un lupo di nome Fang. Quando però, per una serie di sfortunati eventi il destino di Fang si intreccerà con la salvezza del mondo, Boyle sarà costretto a indossare i panni di coloro che l’hanno sconfitto in passato, con suo sommo disgusto e dispiacere, per salvare il proprio amico.
Nonostante quindi l’incipit del gioco possa sembrare a una prima occhiata banale e poco interessante, la narrazione e i dialoghi dei personaggi riescono a dare una dignità e una grande valenza alla storia, non facendola sfigurare di fronte a grandi saghe epiche del suo stesso genere.
L’umorismo nero e tagliente di Boyle e dei suoi compagni, le varie situazioni esilaranti infatti riescono a reggere perfettamente il gioco e i vari avvenimenti che si susseguono, anzi, molto spesso infatti ci chiederemo come mai “buoni” siano così incapaci e ottusi di fronte alle difficoltà o agli avvenimenti del titolo arrivando spesso a sghignazzare su come i metodi dei cattivi siano più “efficaci” per salvare la situazione.
Non mancano inoltre scene stravaganti o assurde che rendono perfettamente l’atmosfera sarcastica del titolo (come cercare dei biglietti di una lotteria per vincere un Gargoyle per andare avanti o combattere contro dei Trent “cattivissimi” spaventati da dei corvi), oltre a mantenere alta l’attenzione su Boyle e la sua compagnia. Questa scelta tuttavia comporta tuttavia anche dei difetti: in alcune scene infatti si avrà la sensazione che il gioco stia cercando di strappare con forza la risata, risultando così alcune battute o situazioni sprecate o gestite male. Inoltre l’assenza di informazioni maggiori come libri, appunti o eventi narrati riguardanti il mondo di gioco sono poco presenti nell’universo di Aveyond 4, concentrandosi sopratutto sul presente attuale e sulle vicende di Boyle e del suo gruppo, lasciando un pò di amaro in bocca su un mondo che probabilmente potrebbe raccontare e rapire molto di più, oltre che a far ridere.
Gameplay
Se questo riguarda quindi il comparto narrativo del titolo, il gameplay di Aveyon 4 è sicuramente uno dei suoi punti più solidi: ci troviamo infatti di fronte a un classico JRPG vecchio stile, con il proprio party da gestire e con un ruolo specifico per ogni personaggio. Ogni membro del gruppo ha infatti le sue abilità principali, che lo distinguono e lo metteranno in risalto a seconda della situazione, mentre la fase di combattimento è gestita con il classico metodo a turni. Su questo versante però possiamo assistere a una grande varietà di scelte e mosse messe di fronte al giocatore: Boyle, per esempio, potrà infliggere molti danni tramite le sue conoscenza di magia nera senza dover usare un briciolo di mana, ma sarà sempre costretto a colpire i propri avversari per poter avere abbastanza energia per castare, dovendo quindi fare attenzione a quando utilizzare i suoi poteri e quando picchiare. Inoltre, l’ex-conquistatore del mondo avrà al suo fianco un famiglio (una creatura che potrà essere catturata e cambiata durante la partita) il quale supporterà il suo padrone attaccando i suoi avversari o effettuando particolari mosse, come rubare del cibo o infliggere vari tipi di status ai propri nemici. Ingrid invece, la strega del gruppo, potrà sfruttare i suoi incantesimi non solo per infliggere danni ai nemici (e anche ai suoi alleati), ma anche per trasformare membri del gruppo in animali, come dei rospi, sostituendo però tutte le loro abilità con nuovi attacchi e perdendo un turno prezioso per farli tornare successivamente alla normalità.
Myst, la Wraith del gruppo, nonostante il suo ruolo da curatrice per il party potrà trasformarsi in un lupo e infliggere danni ad area con i suoi attacchi, cambiando quindi da un ruolo prettamente difensivo a uno più offensivo, vista la sua capacità di attaccare contemporaneamente tutti i nemici sul campo di battaglia.
Questa varietà di scelta nel ramo delle abilità di ogni singolo personaggio permette un approccio al combattimento molto vario e divertente, oltre a rappresentare per bene la caoticità di un gruppo di cattivi costretti a impersonare la parte degli eroi.
Esplorazione
Anche l’esplorazione comunque è una componente importante in Aveyon.
Il mondo di gioco, rappresentato con una grafica in 2D carina e curata nei dettagli, è molto vasto ma anche sviluppato con un buon level design, permettendo quindi di ripercorrere la mappa in lungo e in largo e di collegare le varie zone fra loro. Inoltre, la grande varietà di strumenti, forzieri e potenziamenti magici per Boyle, rappresentati in forma di piccoli animaletti viola sempre in fuga, incentivano a girare la zona, esplorando i vari dungeon per recuperare oro e oggetti preziosi da rivendere nei mercati presenti nelle città. Una particolarità molto apprezzabile messa a disposizione dagli sviluppatori è la possibilità di evitare il grind ripetitivo con i nemici se abbastanza veloci da non passargli troppo accanto, permettendo quindi di concentrarsi sull’esplorazione e sul raggiungimento dei vari tesori se si reputa noioso combattere troppi mostri. Una nota di merito va sopratutto al sonoro, con musiche molto orecchiabili che si adattano alle varie scene e con rumori molto realistici, come i passi dei personaggi o il cinguettio degli uccelli nelle foreste.
Nonostante questi pregi Aveyon 4 non è privo di difetti, tutt’altro. Paradossalmente, la sua stessa solidità è il più grande difetto del gioco: la sua rigidità e le sue meccaniche prese dai vecchi classici sono proprio quelle che lo penalizzano di più, facendolo assomigliare, per chi non fosse avvezzo al genere, più a un RPG Maker che a un titolo in se. Pur avendo a disposizione la varietà accennata precedentemente sul combat system, le varie battaglie possono risultare dopo un pò troppo ripetitive, limitandosi a gestire le proprie risorse e turni senza inserire qualche elemento innovativo. La stessa meccanica dell’esplorazione risente di questo difetto, limitandosi al cercare oggetti e scrigni, risultando così alla lunga frustrante girare senza avere davanti un vero e proprio scopo che non sia la soddisfazione personale. Gli NPC presenti infatti si limitano al rilasciare missioni secondarie a volte noiose, senza lasciare una qualche emozione e risultando così delle macchiette, mentre gli enigmi e i puzzle ambientali sparsi nel mondo risultano, dopo averne trovati un paio davanti a noi, gli stessi, nonostante il tono del gioco riesca in parte a nascondere tale difetti con alcune scenette esilaranti. Anche la narrazione può risultare in alcuni momenti troppo lineare, vista la scelta del tono umoristico, facendo così storcere il naso a chi si aspetta delle scene epiche.
Concludendo
Per concludere, Aveyond 4: Shadow of the Mist si presenta come un ottimo JRPG che brilla sopratutto per la trama e per l’umore sarcastico e divertente che percorre tutta la narrazione insieme a un gameplay abbastanza divertente, ma che rimane stretto nella sua tradizione del genere. Lo consigliamo sicuramente a tutti gli appassionati del genere, mentre per chi non fosse avvezzo a tali giochi lo sconsigliamo decisamente