Negli ultimi anni i servizi in abbonamento, che ci permettono di guardare film o serie tv ad un costo mensile irrisorio, si son fatti strada nella nostra vita quotidiana e nel nostro rapporto con l’industria dei media: basti pensare a Netflix e ad Infinity. Ma cosa accadrebbe se un servizio del genere venisse applicato al mondo videoludico?
Dopo l’EA con il suo EA Access e dopo il Playstation Now, è il turno di Xbox Game Pass, la feature annunciata ieri che permetterà, con un prezzo di 9,90 € mensile, di giocare in maniera illimitata agli oltre 100 titoli che saranno presenti nel catalogo.
Se un servizio del genere dovesse attecchire e fungere da esempio per le altre “concorrenti” ci troveremmo di fronte ad una vera e propria rivoluzione: il concetto stesso di videogiocare cambierebbe, con i videogiochi che passerebbero dall’essere elementi da collezione ad elementi di esclusiva fruizione digitale. Il mercato stesso subirebbe uno scossone: la possibilità di giocare ad un gran numero di giochi ad un prezzo relativamente vantaggioso potrebbe indurre le grandi catene a ridimensionare i prezzi sul nuovo e sull’usato rendendoli più accessibili alla gran parte degli utenti.
E’ evidente che, la Microsoft soprattutto, creda che il futuro dei videogiochi sia il Digital Delivery: basti pensare alla concezione originale di Xbox One, dove la console avrebbe funzionato quasi come Steam, con la condivisione digitale dei giochi e l’assenza dell’usato. Le copie fisiche dei giochi, tanto care ai collezionisti, in futuro potrebbero sparire.
I dubbi, per altro legittimi, sull’iniziativa rimangono: la Microsoft aggiornerà in maniera continua il parco titoli? tutti i giochi saranno sempre disponibili o saranno cambiati in maniera ciclica?
L’idea è certamente molto interessante, si spera che Microsoft riesca a portarla avanti in maniera convincente, per dare un senso ad una generazione videoludica targata Microsoft segnata da troppi bassi e pochi alti.