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Salt and Sanctuary – Recensione (1 di 2)

Salt and Sanctuary – Recensione (1 di 2)

Avete presente quella sensazione, piuttosto rara, di spaesamento, ammirazione e meraviglia di fronte ad un eccezionale avventura che, dall’inizio alla fine, vi trascinerà con violenza all’interno della sua più celata e profonda oscurità?

Nemmeno noi.

Salt and Sanctuary però è stato questo e tanto, tanto, altro.

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Salt and Sanctuary, sviluppato da Ska Studios, non è altro che una freccia in pieno petto, un misto di eleganza e altezzosità che saprà, con fare magistrale, farvi del male, ferirvi, baciarvi delicatamente e poi gettarvi li, in mezzo ad un tetro oceano di altri amanti straziati a leccarvi le ferite.

E non proverete dolore, no di certo, perché Salt and Sanctuary avrà provvisto in prima persona a desensibilizzarvi, perché questo titolo, gradualmente, vi abituerà al suo doloroso fascino fino a quando, sopraffatti dall’oscurità che lo pervade perderete dolcemente i sensi…

Sviluppato da sole due persone Salt and Sanctuary è tutto quello che vorremmo vedere in un videogioco (e non).

LINK ALLA PARTE 2

Lettore, scrittore, videogiocatore accanito...Vivo troppo nel passato videoludico per potermi godere a pieno il presente. Indie Game supporter. Poeta maledetto dalla nascita.