Uno dei generi videoludici che oggi sembra star pian piano per sparire è quello dei gestionali: se ne vedono ben pochi e anche le serie storiche sembrano aver perso il loro vecchio smalto.
Per fortuna, per gli appassionati, esiste la scena indipendente dove qualsiasi genere riesce a trovare, bene o male, una sua collocazione a volte con risultati eccellenti e a volte con risultati parecchio scadenti.
The Universim fa parte della prima categoria e lo si può comprendere fin dal primo video apparso in rete.
Il titolo è molto particolare e molto complesso in quanto ci viene richiesta la gestione di un intero pianeta fin dalla sua nascita.
Il compito, a prima vista semplice, diventerà duro sin dal tutorial nel quale possiamo apprendere le basi di gestione di Universim.
Quello che ci ha spinto a provare questo titolo è il suo singolare gameplay poiché, infatti, siamo chiamati alla gestione di un interno pianeta attraverso le sue varie epoche storiche.
Inizieremo dall’età della pietra e man mano possiamo guidare il nostro popolo attraverso la civilizzazione compiendo scelte che si ripercuoteranno su tutta la storia della nostra civiltà.
Il titolo si pone quindi come un complesso, quanto eccezionalmente “realistico”, gestionale a tutto tondo con cambiamenti radicali ad ogni cambiamento d’epoca e in cui ogni nostra singola scelta peserà tantissimo all’interno dell’ecosistema che siamo andati a creare.
Si tratta dell’apoteosi dei God Game.
La versione attuale è ancora un’alpha in accesso anticipato e pertanto priva di tutti i contenuti: possiamo godere del titolo solo per quanto riguarda l’epoca preistorica ma questo ci è bastato per farci un’idea di cosa è The Universim e dove vuole arrivare.
Iniziamo con il dire che non si tratta, e non si tratterà mai, di un titolo adatto a tutti.. Anzi! Il pubblico a cui è destinato The Universim sarà molto di nicchia proprio per via del suo gameplay particolarmente elaborato e ricco di dettagli.
In The Universim, appunto, saremo una sottospecie di Dio che governerà un pianeta e i suoi abitanti, detti Nuggets.
Possiamo assegnare loro delle mansioni che svolgeranno per tutto il corso della loro vita: minatore, taglialegna, addetto al cibo e costruttore.
Ogni Nugget ha delle statistiche, un nome e delle particolari esigenze che tocca a noi gestire al meglio tramite tutti gli appositi pannelli di controllo presenti sull’interfaccia di gioco.
Possiamo, e dobbiamo, gestire il clima, gestire gli edifici che andranno ad essere costruiti e gestire anche i rapporti amorosi fra i vari Nugget in modo tale da avere sempre più popolazione a nostra disposizione che svolga le mansioni più utili.
In questa particolare versione di gioco il tempo scorre molto, molto velocemente permettendo quindi al giocatore di poter provare effettivamente tutto senza troppe attese: normalmente i bambini necessitano di parecchio tempo, e cure, per diventare adulti ed essere inseriti come parte integrante della produzione del pianeta.
A prima vista potrebbe sembrare tutto molto semplice ma basta qualche click qua e la per accorgersi che effettivamente abbiamo il potere su ogni angolo del pianeta: possiamo osservare il clima, la temperatura, la direzione e l’intensità del vento.
Possiamo decidere arbitrariamente in che punto del pianeta scoppierà la nostra civiltà, possiamo agire direttamente sulle ore di riposo e di lavoro dei singoli personaggi che si possono ritrovare ad essere troppo stressati oppure troppo pigri a seconda delle nostre azioni.
L’unica cosa che sfugge al nostro controllo è la creazione del pianeta stesso che è generato casualmente con montagne, specchi d’acqua, sterminate pianure e foreste incontaminate.
Il titolo, purtroppo ancora in early access, non offre ancora la profondità di gameplay che promette ma, dalle poche ore che abbiamo dedicato al progredire della nostra piccola civiltà abbiamo potuto intuire dove effettivamente il titolo sta andando e la sua meta è una vera e propria rivoluzione nel genere.
Abbiamo imparato un’altra cosa: fare il Dio è uno dei lavori più stancanti del mondo!