Michele, conosciuto anche come Mike of the Desert sul web, meglio conosciuto come Sabaku No Maiku ci ha concesso una breve, ma ricca di contenuti, intervista in cui ci racconta un po’ di se con qualche piccola divagazione sulla situazione videoludica italiana!
Potete scegliere se ascoltarne l’audio oppure leggere il testo riadattato per essere adatto alla lettura!
Parte 1
Parte 2
Testo:
Stgames: Iniziamo con la classicissima domanda di rito che, di più banale non può. Come nasce Sabaku No Maiku?
Sabaku: Mmmh… in che senso? Parli di youtube o di nickname?
Stgames: Entrambi!
Sabaku: Oh wow! Per il nickname ti rimando ad un video in cui ne ho parlato (link). Per quanto riguarda il concetto di yotuber possiamo dire che ho iniziato, relativamente, da poco poiché, come ben sai, non ho mai avuto una linea internet “normale”.
Un appassionato di videogiochi non è solo una persona che videogioca ma una che si interessa all’andamento del mercato e a tutte quelle altre piccolezze che riguardano questo media.
Sabaku No Maiku nasce quindi come un mio personale “documento” di condivisione a cui finalmente anche io potevo accedere.
Io questo lavoro comunque lo facevo anche prima ma, per mancanza di possibilità di condivisione con il pubblico rimanevano sul mio Hard Disk.
A 12 anni iniziavo a fare dei video musicali che si sono evoluti nel loro stile sempre di più. Poi a 18 anni ho smesso dopo aver creato delle cose ben al di sopra della media (ho ricevuto anche dei riconoscimenti), e poi ho iniziato a lavorare nel settore in modo più professionale in mezzo a tutta la melma del settore italiano.
Ho deciso poi di mollare e dedicarmi a youtube fino a quando ho deciso di scommettere tutto su questa piattaforma.
Stgames: Sabaku è un nome che oramai tutti associano ai Souls e in un certo senso si può dire che con te si è data vita alla community italiana dei Souls.
Sia grazie a te che grazie ad altri youtbers internazionali questi titoli (mi riferisco a demon’s e dark) sono passati dall’essere di “nicchia” ad essere un vero a proprio fenomeno mediatico con tutti i pro e i contro del caso. Cosa pensi di questa sdoganizzazione di questi titoli? Li preferivi quando non era una moda giocarci o ora che chiunque si cimenta in questa sfida senza preoccuparsi della “lore” che sta dietro ma solo per mostrare che gioca ai giochi difficili?
Sabaku: Oddio, è buffissimo perché non sono dei giochi difficili ma solo dei giochi. Comunque io non credo di aver sdoganato Dark Souls.
Io, come tutti gli influencer abbiamo contribuito alla creazione di una community che ha portato From Software a portare Dark souls dalle chiacchiere ai manifesti sui muri: questo ha sdoganato realmente questi titoli.
Il concetto di fare l’hipster e dire “ah, era più bello quando non ci giocava nessuno” è di una tristezza raccapricciante.
Quello che si è andato a creare invece, ma questo non ha a che fare con i Souls quanto con la nostra specie, è la nascita di “idioti”.
Chi discute di argomenti sui videogiochi su internet è una componente di “nicchia” del mercato quindi secondo me più gente gioca a questo titolo meglio è, poi se si riempiono di merda è colpa loro.
Nessuno ha il dovere di pensare alla lore dei Souls, possono essere vissuti al 100% come Dungeon Crawler e possono essere goduti pienamente anche così.
La lore è una profondità da poter, e non dover, scegliere.
Stgames: Sappiamo da alcuni tuoi video che sei stato (e sei ancora) un giocatore di ruolo e che hai avuto esperienze da Master. Quale delle tue avventure ricordi con più piacere? C’è qualche aneddoto particolare che le riguarda? E in quante, fra quelle masterate da te, il videogiocatore che è in te si è fatto vivo?
Sabaku: In realtà anche nella vita il videogiocatore che è in noi si fa vivo. Il concetto di ottimizzazione e tutto il resto arrivano sempre a farsi sentire nella vita.
Parlando più di D&D il bello è che si può adare al di là dei semplici manuali e io ho creato anche campagne della durata di anni.
Gli aneddoti da raccontare sarebbero tanti e andrebbero a prendere troppo tempo.
Le cose più belle venivano comunque quando i giocatori si lasciavano andare e partiva il roleplay puro.
Stgames: Questa è una domanda un po’ particolare. Una persona come te, che ha viaggiato e visto tanto, ha sicuramente un bagaglio culturale non indifferente al quale associo, vista la tua passione, anche una spropositata fantasia.
Hai mai avuto modo di pensare ad un videogioco che ancora non esiste sul mercato ma che tu vorresti vedere? Se si ce lo descriveresti?
Sabaku: In realtà si, e ci mancherebbe altro. Molte volte le persone sottovalutano molto cosa significa avvicinarsi al mondo dello sviluppo di un videogioco poiché servono gruppi di persone competenti e ben preparati.
Io non ho quella competenza, ho solo delle immagini e delle idee di un videogioco che sarebbe una chimera fra un Final Fantasy, un Dark Souls e un The Binding of Isaac, ma se un videogioco del genere non esiste ancora è perché si tratta di meccaniche che non starebbero bene insieme.
Stgames: Tu sei stato uno dei primi in Italia a prendere la via di Patreon, un servizio piuttosto singolare e che , per il Paese in cui viviamo è leggermente atipico.
Come vivi Patreon in Italia? Pensi che un progetto del genere possa un po’ scuotere la mentalità degli italiani?
Sabaku: Noi siamo già una nicchia su internet. L’italiano, purtroppo, è descritta a pieno da un’immagine: gente che cerca di discutere di cose importanti per il Paese e poi il popolo davanti ad un televisore che guardava il calcio.
Visto che per l’italiano l’importante è di chi è l’ultima fiamma di Totti, aggiungi il fatto che hanno trasformato questo sport in qualcosa di orribile.
Io ho imparato, in mezzo a tutto ciò, che tutti vogliono fottere tutti e questo mi ha portato a “stare da solo”.
Poi chiaramente ci sono anche persone che hanno una vera mentalità italiana e non “italiota”.
Il punto è che l’italiano è abituato a fottere o ad essere fottuto, avrei un sacco di voglia di prendere a schiaffi delle persone che sono molto retrograde per svegliarle un po’.
Ad esempio c’è un canale youtube, Cotto & Frullato che ha aperto un kickstarter per produrre un film e la gente ha dato di matto, la stessa che spende un sacco di soldi per il calcio.
Il problema di youtube è che non viene visto per quello che è: la differenza principale fra youtube e la Rai è puramente contrattuale.
Si tratta di un discorso di piattaforma antica e moderna, nell’una c’è solo corruzione nell’altra oltre alla corruzione c’è dell’altro.
Patreon è visto con questa mentalità, quella in cui alla gente pesa il culo spendere anche 60 cent. per qualcosa e purtroppo, per uno youtuber la soluzione sta nelle persone che, in totale libertà, decidono di supportarlo autonomamente tramite servizi come Patreon.
Senza qualcosa del genere, in Italia, io non potrei lavorare per i miei contenuti: non posso lavorare 90 ore su un video che poi mi fattura 40 dollari, è per questo che ho necessità di un supporto.
Per tornare a noi quindi la vedo come una scintilla possibile ma noi siamo ancora i primitivi di questa cosa.
Stgames: Questa è in genere una domanda che pongo agli sviluppatori ma, in via del tutto eccezionale, la pongo anche a te. Come senti il futuro videoludico dell’Italia? Vi sono parecchi titoli interessanti nati nel nostro Paese ma che, per un motivo o per un altro, vengono dimenticati.
Sabaku: Diciamo che non viene nemmeno presa in considerazione questa professione. In questo l’Italia è uno dei paesi più stupidi del mondo: l’industria videoludica è una di quelle più ricche del pianeta ma noi li ignoriamo.
Vedo un futuro roseo comunque: gli italiano sono un bomba in questo settore.
Fuori dall’Italia c’è una cultura diversa ma ben precisa che li rende consapevoli del mondo che li circonda.
Diciamo che in Italia è vietato tutto ciò che non è permesso mentre in America è permesso tutto ciò che non è vietato.
Due mentalità diverse che cambiano radicalmente il mondo intorno alle persone.
Nonostante tutto, come già detto, il futuro lo vedo positivo ma è come combattere contro un macigno.
Stgames: C’è chi dice che l’attuale generazione videoludica sia la migliore di sempre e c’è chi dice che i videogiochi belli sono morto secoli fa e che quindi il meglio va ricercato nel passato.
Tu come ti poni di fronte a questa costante evoluzione di questo mondo, con i suoi pro e i suoi contro?
Sabaku: L’evoluzione è solo positiva, è sciocco affermare il contrario. Quando ti viene sfornato un Bioshock sai benissimo che non poteva esistere anni e anni fa.
Poi è ovvio che il mercato si è massificato al punto da arricchire l’industria così tanto da generare sia pro che contro.
L’evoluzione è positiva certo, ma bisogna starci attenti e per questo bisogna informarsi.
Io mi pongo con interesse e curiosità verso questa evoluzione anche se bisogna sempre stare attenti a tutto quello che abbiamo intorno.
Stgames: Concludiamo con una domanda semplice e, anche questa volta, un po’ banalotta. Abbiamo visto con le tue serie i tuoi titoli preferiti, ma noi ci chiediamo… Quale, fra tutti i videogiochi che hai giocato nel corso della tua vita, è il titolo che ti ha insegnato di più? Quale quello che ti ha fatto più crescere come persona e come videogiocatore.
Sabaku: Devo sceglierne uno? Probabilmente a livello personale è stato Final Fantasy VIII. Penso che io non sarei in qualche mia componente quello che sono senza quel videogioco.
Mi ha influenzato su un percorso di vita e di idee che sarebbe stato differente senza!
Stgames: Ultima vera domanda: Charmender, Squirtle o Bulbasaur?
Sabaku: Bulbasaur!
Stgames: Allora Michele noi ti ringraziamo tantissimo per l’enorme disponibilità e ti auguriamo il meglio per il futuro dei tuoi progetti.
Sabaku: Grazie a voi e a prestissimo!