Uno degli aspetti più caratteristici dei videogiochi Pokémon sono i nomi originali che assegniamo a diversi Pokémon. Il nome è in grado di far accogliere un Pokémon bene o male dai videogiocatori, per cui Game Freak ha sempre tentato di attribuire correttamente i nomi in base a giochi di parole che possano indicare bene le caratteristiche dei Pokémon in questione. Ovviamente, non è affatto un compito facile se consideriamo le numerose lingue in cui i giochi Pokémon vengono tradotti, e proprio questo aspetto è stato approfondito in un’intervista recente.
Tsunekazu Ishihara – CEO e Presidente di The Pokémon Company – ha recentemente partecipato ad una lunga intervista con Inside Games, parlando degli albori della saga fino al futuro imminente con l’uscita di Pokémon Sole e Luna. Uno degli argomenti toccati è stato proprio quello della localizzazione dei nomi dei diversi Pokémon. Fondamentalmente, alla luce di quanto detto sopra, non è un compito molto facile e non esiste una procedura standard, per cui i nomi delle creature vanno stabiliti uno ad uno.
Ecco la dichiarazione di Ishihara in merito al lavoro di Game Freak:
La cosa che ci ha dato più problemi è stata se il nome di Pikachu sarebbe dovuto rimanere Pikachu [al di fuori del Giappone, ndr]. Per i giapponesi, Pika etimologicamente deriva da “elettricità” e Chu da “topo”, ma sapevamo che fuori dal Giappone non avrebbe avuto completamente senso. E il non sense non può essere apprezzato. Le persone non potranno ricollegare il nome di una creatura ad un’immagine immediata della stessa. Dunque era [ed è, ndr] necessario pensare alle diverse opzioni per i nomi volta dopo volta.
Abbiamo diffuso [tramite il lavoro con Game Freak, ndr] il nome di Pikachu in maniera identica in tutto il mondo. [Gli abitanti al di fuori del Giappone, ndr] potevano non conoscerne il significato, ma abbiamo comunque registrato il trademark globalmente, e quindi abbiamo optato in via definitiva per il nome Pikachu. Ma se tutti i nomi fossero rimasti uguali [alla versione giapponese, ndr] sarebbe stato un completo disastro in termini di significato dei nomi, dal momento che il nome Fushigidane derica da Fushigi “misterioso” e Seed “seme” che ha sulla schiena. Abbiamo fuso le parole Bulb – che ricorda il Bulbo – e Saurus che ricorda Dinosauro, e ne è venuto fuori Bulbasaur. Quando abbiamo chiesto ad alcuni americani per avere conferma [che il nome fosse azzeccato, ndr], hanno avuto in mente l’immagine di un rettile o un anfibio con un bozzolo non aperto sulla schiena, e quindi abbiamo capito che il nome andava bene. Per Hitokage, abbiamo fuso Charcoal (carbone) e Salamander (salamandra) e ne è venuto fuori Charmander. Arbo invece era più difficile da localizzare in inglese, quindi abbiamo scelto di chiamarlo Ekans. Se letto al contrario diventa Snake (serpente).
Non adottiamo processi standard per determinare i nomi inglesi, ma ognuno del team si ingegna il più possibile con la propria creatività per ogni singolo nome. E così, ogni Pokémon avrà sempre un nome brillante e vivo. Avendo una percentuale enorme dei primi 151 Pokémon localizzati [nei vari paesi, ndr] in maniera diversa dal giapponese, anche il doppiaggio della serie televisiva è diventato più difficile… ma, grazie all’impegno dedicato dalle persone che hanno fatto del proprio meglio per trovare i nomi più corretti, ciò ha contribuito a far diffondere positivamente i Pokémon nell’intero globo.
Intanto tra qualche mese usciranno Pokémon Sole e Luna, che con tutta probabilità porteranno una nuova generazione di Pokémon e quindi tantissime nuove creature. Ci sarà un limite alla fantasia o alla memoria dei buoni players che dovranno memorizzare circa 800 nomi di Pokémon?
Buona fortuna localizzatori…
Tradotto da Nintendo Life.