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Provato 5 Minutes Rage – Games Week 2015

Provato 5 Minutes Rage – Games Week 2015

Sulla scia di Rocket League, sono molti i giochi, specialmente indie, che propongono una rivisitazione del classico gioco calcistico. Fra questi, alla Games Week, abbiamo potuto provare 5 Minutes Rage, un indie italiano sviluppato dai ragazzi di Indomitus Games.

A dispetto di ciò che abbiamo detto il gioco ha ben poco a che fare col calcio: ok, lo scopo è sempre quello di tirare una palla nella rete avversaria, ma non andrà calciata da degli atleti, ma sparata da dei robot, armati di fucili laser e scudi, che si fronteggeranno in battaglie 2vs2.

La presenza di una barra di vita avvicina il gameplay a quello di un vero e proprio brawler 2D. I robot saranno in grado di saltare, sprintare in una direzione, sparare (o tirare nel caso si abbia in mano il pallone), attivare uno scudo con cui proteggersi dai colpi nemici e, per finire, sarà anche possibile caricare un super colpo che penetrerà gli scudi e causerà un uccisione istantanea degli avversari colpiti. È anche presente un rudimentale sistema di “salto a muro” che abbiamo notato quasi per caso durante la nostra prova e, dopo aver chiesto agli sviluppatori, ci è stato detto che è ancora in fase di sviluppo.

5-Minutes-Rage

Lo scopo del gioco è ovviamente quello di portare la palla nella rete avversaria, cosa piuttosto complicata dato che è sopraelevata e che, senza un buon gioco di squadra, si verrà rapidamente disintegrati dai raggi laser nemici. Le tattiche con cui si può conseguire tale obbiettivo sono varie, ma hanno tutte come base il gioco di squadra. Tirare la palla nella porta avversaria darà un punto, mentre portarcela dentro (in modo similare alla “meta” nel rugby) ne varrà 2. Al termine della partita, che, neanche a dirlo, dura 5 minuti, la squadra col punteggio più altro vincerà.

È presente anche una modalità Deathmatch, dove l’unico scopo è uccidersi, senza dover stare dietro al pallone.

Il gameplay è frenetico, immediato e molto, molto divertente. Certo non è molto profondo, ma si tratta di uno dei giochi che più ci ha divertito dell’intero padiglione indie.

Tuttavia il gioco è ancora in uno stato embrionale e non ci è chiaro ancora su cosa gli sviluppatori andranno a parare e che strade imboccheranno, certo è che il concept ci è piaciuto molto e siamo curiosi di vedere come procederà lo sviluppo.

 

Avvicinatosi al mondo del gaming con il Game Boy, è sempre rimasto fedele a Nintendo, senza disdegnare il PC Gaming. Entra a far parte di ST Games nel 2014 e col passare del tempo ricopre un po' tutti i ruoli, saltando velocemente da uno, all'altro. Ora, dopo qualche mese di assenza, lavora come newser.