Just Cause 3 è uno dei titoli per i quali abbiamo deciso che valeva la pena fare la fila come tutti i comuni mortali, nonostante fossimo muniti di un evidentissimo ma inutile pass stampa.
La location che ospitava il nuovo titolo di Avalanche Studios era leggermente particolare: erano presenti solamente due postazioni, nello specifico due PC con controller Xbox 360 sui quali girava la Developer Preview di Steam, e si giocava seduti su una sorta di altalena.
La porzione di gioco in questione permetteva di avviare il titolo in modalità free roaming oppure iniziare una nuova partita: nello specifico, io ho scelto la peggior opzione tra le due, che è risulta essere la seconda, ma in entrambi i casi la demo soffriva di un problema molto ostico per chi ha solamente la possibilità di provarlo a tempo. I tempi di caricamento erano infatti talmente lunghi da portare via più di metà del tempo a disposizione per provare il titolo, e per più di 3 minuti ci siamo trovati a fissare un’imbarazzante schermata nera di caricamento.
Altra lacuna della demo era la solidità del framerate: vistosi cali di fps si facevano notare in qualsiasi frangente, nonostante l’impatto grafico fosse comunque modesto e la pulizia degli oggetti a schermo fosse grossolana. Ciò che invece non delude di Just Cause 3 è il gameplay, nello specifico la possibilità di fare quello che si vuole: attaccare una vecchietta al tetto di una chiesa col rampino, far crollare un ponte lanciando granate, guidare qualsiasi cosa possa muoversi e planare tra una nuvola e l’altra.
Anche il modulo “third person shooter” ci è sembrato convincente, anche se ad essere sinceri siamo stati coinvolti in pochi scontri a fuoco: buona reattività dei comandi e comportamento delle armi era nella norma.
Non siamo purtroppo riusciti a rintracciare nessuno con cui poter parlare delle particolarità del titolo, e il nostro Provato termina quindi qui.