I TCG (Trading Card Game) hanno sempre fatto parte della mia vita da giocatore: ho incominciato, forse come tanti, con i Pokémon, complice la tenera età e la mia passione (rimasta immutata) per la serie videoludica.
Immaginate la mia felicità quando scoprii l’esistenza di un videogioco che si basava proprio sul TCG pokémon e che mi portava alla creazione vera e propria di mazzi e all’andare a battere i vari esponenti dei vari club per diventare poi il campione assoluto.
Con la mia scoperta di Yu-Gi-Oh abbandonai completamente il mondo dei giochi di carte collezionabili di Pokémon per lanciarmi in un mondo leggermente più “maturo” fino a quando non scoprii l’esistenza di Magic con la conseguente morte della mia vita sociale al di fuori delle partite già al bar con gli amici.
Magic: The Gathering rappresenta tutt’ora per me il traguardo più importante in questo genere di giochi poiché, da buon appassionato di strategici, reputo il titolo il più complesso per quel che riguarda, appunto , il lato strategico.
La creazione del mazzo, la scelta del “colore”, l’impostazione del gioco durante la partita… tutte qualità che reputo importantissime in un TCG e che in Magic, secondo me, sono più forti che in altri.
I titoli precedentemente elencati sono i principali TCG “da tavolo” che hanno fatto parte della mia vita ma, da buon videogiocatore, ho avuto (e ho) modo di giocare anche numerosi titoli virtuali che fanno parte del genere.
Quello di cui si parla oggi è Hearthstone, ma si parlerà sopratutto della mia esperienza con il titolo che è iniziata un po’ di tempo fa e che ha avuto parecchi momenti bassi fino al rilascio della nuova espansione.
Hearthstone è il TCG firmato Blizzard e che annovera al suo interno tutti gli eroi e i personaggi che fanno parte del mondo di Wacraft, una delle cose più belle mai creata dalla Blizzard e che ha contribuito al mio essere continuamente senza soldi nei tempi d’oro di World of Warcraft.
Complici la mia passione per l’universo dei personaggi, il mio amore e odio verso Blizzard e la mia passione per i TCG decisi di scaricare e installare (si tratta di un free-to-play) Hearthstone.
Il titolo era esattamente quello che non volevo mai vedere in un gioco di carte: tutto quanto si basava molto sulla fortuna nonostante la costruzione pensata di un mazzo, mi è spesso capitato durante le prime partite di vincere o perdere grazie a carte che fanno da 2 a 6 danni perché il roll della sorte ha voluto per me o per l’avversario l’output maggiore o minore, o mi è spesso capitato di perdere (o vincere) per le famose carte che regalano creature o magie casuali.
Insomma il titolo mi sembrava un’enorme perdita di tempo basata sulla casualità così giochicchiavo a tempo perso quando non avevo proprio nulla da fare perché in fondo in fondo quelle meccaniche strane mi divertivano.
Qualche tempo fa però mi imbattei in un video di alcuni giocatori che giocavano in maniera del tutto inaspettata per me: elaboravano strategie, predicevano mosse dell’avversario in modo da counteralre ma sopratutto utilizzavano quei tiri della sorte a loro favore sia nei roll maggiori che in quelli minori.
Incuriosito iniziai a visitare portali dedicati interamente al titolo e a seguire qualche live di giocatori professionisti e HEI! Hearthstone non sembrava poi così tanto male anzi, era possibile fare delle giocate pensate ed elaborate e riuscire a vincere senza fare affidamento (totale) alla Dea Bendata.
Provai a buildare un primo deck “intelligente” e aprovarlo nelle partite in ranked ottenendo ottimi risultati che mi permisero di buildarne un altro con il quale riuscii a raggiungere anche il rank 4.
Mi sentivo come un bambino di fronte ad un’inaspettata sorpresa: Hearthstone era un TCG valido nonostante le mie prime impressioni.
Avevo giocato Hearthstone solo come free-to-play fino a quel momento però con l’arrivo di Gran Torneo decisi di spendere qualche soldo per il pre-order dell’espansione che comprendeva ben 50 bustine nuove di zecca.
Poco dopo spesi qualche altro soldino anche per le avventure in singolo: Naxxramas completa e una sola ara del Massicco di Roccianera.
Le Avventure sono particolari e molto utili poiché “regalano” la possibilità di ottenere carte uniche ottenibili solo in questa modalità e che sono particolarmente utilizzate nei mazzi più competitivi.
Oggi ho all’attivo tre mazzi di tier abbastanza alta e utilizzabili per provare a scalare le classifiche anche se ottenuti con qualche dispendio di soldi (ma questo non è raro all’interno di qualsiasi TCG) nonostante sia possibile, come mi è successo, raggiungere risultati importanti senza la minima spesa.
Hearthstone insomma è stata una piacevolissima sorpresa che non va molto d’accordo con la mia persona e i miei impegni extra-videoludici ma nonostante tutto ogni tanto mi fa piacere dedicargli un po’ di tempo per elaborare strategie strane (che falliscono miseramente) o provare qualche deck creato dai professionisti.