La guerra tra PS4 ed Xbox One si combatte a colpi di esclusive: da un lato abbiamo Uncharted, The Last of Us, God of War, Killzone… dall’altro abbiamo Halo, Gears of War, Sunset Overdrive e questo interessante Scalebound in arrivo chissà quando, probabilmente a fine 2016.
Scalebound, per il materiale mostrato fino ad ora, potrebbe essere classificato come un rpg dallo stampo chiaramente action, forse tendente a quel genere “musou” che poco piace a noi europei ma che tanto tira in Giappone. Ma cosa mi aspetto veramente da un gioco annunciato un bel po’ di tempo fa, del quale abbiamo potuto vedere solo 5 minuti di gameplay alla Gamescom?
Ciò che secondo me pervaderà l’esperienza di gioco sarà l’ironia del protagonista – un po’ alla Sunset Overdrive – che vedrà la sua contrapposizione nella bestialità e nella nobiltà del drago che ci portiamo dietro, annoverandolo tra i nostri compagni d’avventura. In modo totalmente diverso da The Last Guardian, il dualismo eroe strampalato – bestia mitica sarà il vero fulcro della narrazione (della quale non si sa NULLA: trama e narrazione rimangono ancora un mistero) ed il loro rapporto riempirà gran parte del gameplay che proporrà il titolo.
Sarà infatti possibile dare ordini alla bestia, dirgli su quale bersagli puntare, tramite un sistema di comandi che probabilmente non permetterà di prendere il controllo totale dell’animale; e questo è un vero peccato.
A questo proposito verrebbero in aiuto le boss battle: mi aspetto boss enormi e stilisticamente accattivanti, che per essere sconfitti richiederanno la cooperazione e l’uso delle abilità combinate di entrambi i protagonisti.
La presunta parte musou del titolo desta invece qualche preoccupazione, col timore che la confusione nel campo di battaglia dia qualche difficoltà nell’impartire gli ordini giusti al momento giusto al nostro drago; data la natura dei combattimenti (che si presentano come a corto raggio, massimo medio medio raggio con l’ausilio dell’arco) sarà alquanto impegnativo tenere d’occhio sia il nostro personaggio che la bestia, la quale ci auguriamo sia mossa da un’intelligenza artificiale adatta alle circostanze.
Per quanto riguarda la trama, posso solo ipotizzare cosa mi attenderà: non credo che Platinum Games scriverà un copione maturo e dai temi scuri per accompagnare l’azione, ci aspettiamo anzi qualcosa di fresco, frizzante e accattivante, veloce nel ritmo.
Ciò che più mi spaventa del titolo – ma forse mi fascio la testa prima di rompermela – è la sua straordinaria e naturale predisposizione ai DLC. Il mio incubo è che Scalebound venga trattato come Evolve, dove moltissimi contenuti, tra i quali parti fondamentali del gioco come mostri e personaggi, vanno acquistati come add on. Ma sono comunque fiducioso in Platinum Games, – visto anche l’ottimo Bayonetta 2 – che di recente ha dichiarato di voler “rilanciare” Xbox One con Scalebound ed usare per il titolo gran parte delle potenzialità della console.
