Abbiamo avuto modo di provare, con non poca soddisfazione, la demo di Pokémon Xenoverse, un nuovissimo fangame a tema Pokémon che ultimamente sta facendo molto parlare di se.
Sviluppato con RPG Maker dai ragazzi della pagina facebook WEEDle, Pokémon Xenoverse è un piccolo gioiello tutto italiano che ci ha stupito positivamente.
Nel momento in cui alcuni fan mettono mano ad un brand tanto vasto e famoso il problema principale risiede nell’originalità: come riuscire a creare qualcosa di completamente differente dalla serie canonica ma che non faccia perdere al titolo tutti quei tratti caratteristici dei titoli originali?
In fondo un fangame non è che un tributo, nel suo piccolo, ad una serie che ci ha dato qualcosa ma allo stesso tempo per suscitare interesse deve poter offrire in qualche modo un’esperienza unica.
Pokémon Xenoverse ci riesce, anche fin troppo bene.
Tenendo presente che questa non vuole essere una recensione bensì un’anteprima di una versione beta del titolo addentriamoci in questo magico mondo.
Possiamo perfettamente capire come Pokémon Xenoverse, nella versione attuale, sia piuttosto pieno di piccoli difetti che nell’insieme possono disturbare l’esperienza generale di gioco ma che, siamo sicuri, il team di sviluppo sistemerà prima della release definitiva.
Nonostante si tratti “solo” di una versione demo quello che ci ha stupito è la quantità di contenuti che viene offerta e la ricchezza di dettagli segno di un team di sviluppo che ci sta effettivamente mettendo il cuore in quello che fa.
Non si può non rimanere affascinati di fronte allo stile grafico che ci appare non appena iniziamo il gioco: già da qui possiamo notare una cura quasi maniacale per i più piccoli dettagli, selezionare il pg donna darà ai menù una colorazione più “femminile” rispetto alla scelta di un pg uomo.
La demo inizia con la nostra nascita, una scelta piuttosto curiosa e che inizialmente ci ha spiazzato: non pensavano di ripercorrere le avventure del nostro protagonista effettivamente dall’inizio vero e proprio, una scelta che ci ha molto ricordato Fallout e che già allora ci aveva colpito particolarmente, non è qualcosa di consueto nel mondo videoludico.
Mossi i primi passi nel mondo di gioco visiteremo il ranch della nostra famiglia assaporando ogni più piccolo tileset inserito all’interno della mappa anch’essa molto ben costruita tanto da darci l’impressione di trattarsi effettivamente di un titolo canonico.
Poi la classica scelta dello starter fra tre fakemon tutti con un doppio tipo, un’altra novità particolarmente gradita.
Fra gli starter vi è anche un Pokémon del tipo Suono, il nuovo tipo creato dai ragazzi di WEEDle per Xenoverse.
Fatta la nostra scelta il titolo inizia veramente catapultandoci effettivamente all’interno dell’avventura nella quale siamo chiamati a risolvere un grande mistero: l’arrivo dei Pokémon Delta all’interno del nostro mondo.
I Pokémon Delta sono forse la novità più grande del titolo: pokémon comuni ma con un typing differente.
Confessiamo che la novità non ci aveva colpito molto nel momento dell’annuncio, sembravano dei semplici recolor e nulla di più, solo dopo aver conosciuto il piccolo Elekid di fuoco ci siamo ricreduti.
Animazioni e sprite unici oltre al tipo e ovviamente alle mosse utilizzabili.
Quello che ci ha più colpito però è stata l’animazione dell’ingresso in battaglia la quale andava a creare un’effettiva spaccatura all’interno del mondo di gioco mostrandoci una dimensione alternativa.
Fra le novità più significative segnaliamo anche la meccanica di crafting: grazie ad uno strumento particolare e a degli “ingredienti” possiamo creare effettivamente altri strumenti mediante la combinazione di altri, un’idea alquanto originale ed azzeccata anche se sarebbe il caso di migliorare, e parecchio, il menù di crafting poiché allo stato attuale risulta poco intuitivo e parecchio sotto tono rispetto al resto.
Basti pensare ai menù di battaglia: la cura per questi è particolare e si nota che gli è stata dedicata parecchia attenzione, ci ha stupito quindi non trovare la medesima cura anche sugli altri menù di gioco.
In questa versione demo però non è tutto rose e fiori, come abbiamo detto i difetti ci sono e anche piuttosto evidenti: le musiche non in loop, i testi non sempre tradotti e, a volte, anche con qualche errore di punteggiatura o poco sensati, qualche tile che non funziona a dovere, animazioni mancanti e che stonano con il resto et similia.
Ripetiamo però che si tratta di una versione demo e non di una release definitiva, i ragazzi di WEEDle hanno fatto anche più di quel che dovevano visto lo stato attuale del progetto.
Pokémon Xenoverse, dopo questa prima prova ci ha lasciato solo una voglia matta di proseguire in questo viaggio.
Tutto ciò non fa che aumentare le nostre aspettative verso una release completa visto che questo piccolo assaggio non ha fatto altro che confermare quello che già pensavamo: Pokémon Xenoverse è un progetto decisamente da tenere d’occhio.
Abbiamo omesso di proposito numerosi altri contenuti proprio per potervi permettere di godere a pieno della demo che, e credeteci, vi darà grandissime soddisfazioni.