Drawn to Death è un titolo, esclusiva PS4, molto particolare, in quanto vuole mostrare come sarebbe un TPS ambientato all’interno del quaderno di uno studente: ovviamente questa idea ha portato alla creazione di una componente grafica abbastanza diversa dal solito, in grado dunque di spiccare tra le altre proposte videoludiche.
Eppure questo progetto non è riuscito a non suscitare un certo malcontento, avvisando che le armi e le mappe all’interno del gioco saranno acquisibili con monete reali, e non unicamente con i soldi guadagnabili facendosi strada nelle arene presenti.
David Jaffe, game director del gioco, ha però deciso di sollevarsi a scudo del suo videogioco, spiegando che, nonostante ci siano molti oggetti sbloccabili con denaro contante, è altresì vero che questo non andrà ad influire sull’andamento degli scontri online.
Per quanto riguarda le armi il programmatore ha spiegato come esse siano create in modo tale da avere non solo dei pro, ma anche dei contro in grado di renderle bilanciate una rispetto all’altra, decisione che non dovrebbe dunque favorire nessuno in particolare, nemmeno chi è disposto a pagare per un’arma nuova.
Allo stesso modo le mappe nuove potrebbero essere anche acquistabili unicamente in denaro, eppure nemmeno queta componente (per certi versi più grave) dovrebbe danneggiare l’esperienza di gioco altrui: durante la scelta della mappa infatti avviene una votazione, durante la quale chi sceglie una mappa a pagamento potrà essere sostenuto anche da chi non l’ha comprata.
Insomma, a quanto pare Jaffe ha risposto in maniera soddisfacente alle accuse, eppure non rimane che vedere se il team deciderà di mantenere quest’ordine di idee, senza lasciare spazio a più lucrose (ma negative) iniziative.