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Nero – Provato – Milan Games Week

Nero – Provato – Milan Games Week

Ritrovarsi alla Games Week circondati di titoli importanti e di grande fama ci ha letteralmente deliziati, ma cosa poteva incuriosirci più della zona Indie dell’IGDS (Italian Game Developers Summit)?

L’area piena di videogiochi autoprodotti, o con comunque budget nettamente più bassi in confronto al resto della fiera, vantava in particolare un titolo sviluppato dai ragazzi di Storm In A Cup e stiamo parlando ovviamente di Nero.

Approcciarsi a un titolo indie è sempre un emozione particolare, non si sa cosa ci si aspetta e si spezzano di netto tutti i canoni e i principi che siamo abituati a vedere negli altri videogiochi delle grandi produzioni del mercato. Spesso la pecca dei primi è la troppa attenzione a solo uno degli aspetti principali di un gioco, tipo il gameplay, la grafica o il design. Per esempio possiamo ritrovarci davanti un mondo semplice tempestato da colori primari ma con uno stile di gioco che ci coinvolge così tanto da diventare l’unico punto forte del videogioco, oppure ci ritroviamo in un fedelissimo simulatore di realtà con grafica e design ben precisi ma con un gameplay troppo semplicistico e noioso.

Il caso di Nero è una via di mezzo fra i due esempi.

In questo titolo si nota un grande lavoro del game designer che ci dona la visione di un mondo magico, pieno di bellezza, con statue imponenti e luci calde che donano a tutta l’area esplorabile una magnifica atmosfera. Principalmente dovremo infatti esplorare la zona attraverso un percorso molto guidato, interessante la scelta di non avere nessun narratore che ci parla e ci indica cosa fare, infatti tutti i suggerimenti e narrazioni della storia di questo mondo sono letteralmente scritte in aria, dei blocchi di testo fluttuanti nel vento.

L’abilità principale del nostro protagonista (che non abbiamo potuto vedere nel dettaglio poiché il gioco è in prima persona) è di lanciare sfere di luce capaci di cambiare colore ai segnali che troviamo sul nostro cammino e capaci di attivare così i meccanismi sparsi per la mappa.
Una sorta di puzzle-game che però abbiamo trovato molto semplice poiché ridotto a un semplice punta e lancia-magie.

Chiaramente essendo un indie il pubblico potrebbe dividersi in due nette categorie, chi è riuscito a farsi assorbire dalla storia e dal mondo antico proposto, e chi, purtroppo, si è annoiato troppo a seguire un percorso preciso e attivare delle semplici luci.

Nero