L’originale Forza Horizon ci ha colpito nel 2012 con la sua capacità di integrare quanto già apprezzato su Forza Motorsport in un enorme gioco di corse sandbox open-world, pur non abbandonando completamente le sue radici di simulazione, facilitando così i giocatori più “casual”, in un racing game ibrido arcade/simulazione. Cosa non da escludere poi, ha anche aiutato il fatto che il gioco era dannatamente bello da guardare.
Se si ha familiarità con il primo Forza Horizon, vi sentirete come a casa. Il Festival Horizon è tornato, solo che si sposta questa volta nel sud dell’Europa tra la Francia e la nostra adorata Italia. Il vostro ruolo è, ancora una volta, per diventare il top Horizon racer attraverso la raccolta di diversi braccialetti colorati ottenibili vincendo i vari campionati disseminati lungo la via per raggiungere il top.
Il vostro progresso viene monitorato in vari modi. Ovviamente il livello complessivo viene aumentato completando le varie attività, e ogni livello garantirà uno Wheelspin. Il Wheelspin è una slot machine, nella quale il “premio” è rappresentato da un’ammontare di credito o da un’auto gratuita. Il monitoraggio del progresso è davvero semplice, con un rapporto vincita / perdita molto intuitivo ma al contempo appagante e soddisfacente.
Derapare, sfiorare avversari e/o oggetti, volare tramite spettacolari salti, e distruggere le numerose aree del mondo di gioco, tutte queste cose possono contribuire a creare una chain se vengono effettuate di fila, contribuendo ad aumentare il modificatore punteggio. Dopo aver maturato una certa quantità di punti, si possono sbloccare varie abilità che modificano sostanzialmente lo stile di gioco prettamente legato all’accumulo o alla ricerca del punteggio perfetto. C’è da dire però che queste abilità sono piuttosto standard, non brillano certo per originalità (controllo della derapata più lungo e semplice ad esempio) ma che comunque svolgono egregiamente il loro compito.
Il gioco comprende anche l’interazione con alcuni npc. Ben è lo stereotipo del classico ragazzo festaiolo, ma è anche quello che porta il giocatore all’interno del mondo di gioco, spiegando al giocatore le principali meccaniche di gioco. Il classico “navigatore umano”, insomma.
Ashley risponde al richiamo di un altro stereotipo, quello della donna meccanico, e il suo compito è chiaro: aiutarci a migliorare i nostri mezzi. La limitata interazione con questi personaggi è però solo uno degli aspetti di questo gioco, del resto si tratta sempre di un racing game.
o in una tradizionale corsa su circuito a numero di giri variabile. Nonostante le modalità di gioco “classiche”, l’interesse del giocatore è tenuto alto dalla spettacolare varietà degli ambienti.
Se infatti Forza Motorsport 5 era già un piacere dal punto di vista grafico, il motore (lo stesso, ma pesantemente modificato) utilizzato in Horizon 2 è assolutamente mozzafiato. Tutte le vetture (oltre 200) sono curate in ogni minimo dettaglio (interni ed esterni), assolutamente identiche alle controparti reali. La rappresentazione del Sud Europa è spettacolare e, soprattutto, VIVA. Il mondo di gioco, oltre ad essere estremamente vario (si passa dalle solite aree urbane densamente popolate a spettacolari ambienti costieri e montani) è pulsante, e sembra quasi reagire al nostro stile di gioco, presentando cambiamenti climatici in base al nostro stile di guida.
A questo proposito, per la prima volta, Forza ha ora un sistema meteorologico dinamico. Albe e tramonti sono incredibili, e sullo schermo non appare mai lo stesso elemento, come il posizionamento di una nuvola o la sua densità, ma cambia posizione ogni volta (niente elementi riciclati, per dirla in parole semplici). In qualsiasi momento, spesse nubi potrebbero riempire un cielo completamente azzurro e, improvvisamente, il giocatore potrebbe trovarsi nel bel mezzo di un diluvio.
La radio della vettura, poi, aiuta con frequenti bollettini meteorologici, anche se il tutto appare un po’ “freddo” e impersonale le prime volte. Questi cambiamenti climatici improvvisi però non sono solo un mero espediente grafico, ma influenzano pesantemente lo stile di gioco, non solo per il cambiamento di aderenza sul tracciato (provate voi a guidare bolidi da 400 cavalli sulla strada bagnata con le gomme slick equipaggiate…), ma crea anche una serie di inconvenienti per certi versi “originali”, come una pozzanghera particolarmente insidiosa, o uno “schizzo di fango” sul parabrezza, gentile omaggio dell’auto che ci precede. Il tergicristallo si attiverà automaticamente (così come in caso di pioggia): visibilità ridotta a zero in pochi nanosecondi.
Tutti gli effetti visivi sul parabrezza sono particolarmente sbalorditivi, ad esempio la luce che si rifrange su ogni singola goccia di pioggia può causare un effetto lens flare assolutamente realistico ma al contempo spettacolare.
In movimento, tutto concorre a creare uno dei titoli meglio realizzati del panorama attuale. Forza Horizon 2 gira a 1080p a 30 fotogrammi al secondo, senza mai scendere sotto questa soglia. Alcuni possono avere un problema con un gioco di corse in esecuzione a 30 FPS, ma onestamente non è un problema in questo caso. Tutto fila incredibilmente liscio e si sente perfettamente la reattività dei controlli e del mezzo.
Il comparto sonoro è assolutamente all’altezza di ogni altro aspetto del gioco, con una varietà di soundtrack importante e a volte spiazzante (si può passare, facendo gestire il tutto dalla IA, da pezzi rockeggianti o metal a Vivaldi…). L’audio dei motori, specialmente in cuffia, è sbalorditivo, realistico e d’impatto, sembra quasi di poter contare i giri motore nel bel mezzo della corsa.
Ma avere un mondo così vasto, seppur con molte auto da guidare, può diventare noioso se non si ha nulla da fare. Fortunatamente Horizon 2 tra oltre 150 eventi di campionato, ricerca di collezionabili (qui rappresentati dalla ricerca di vecchi veicoli abbandonati) e soprattutto online, da questo punto di vista non corre nessun rischio.
L’utilizzo del Kinect ha finalmente un senso anche in paesi diversi dall’America, dove effettivamente è una cosa fondamentale anche oltre l’attività prettamente ludica. Infatti lo si può utilizzare come navigatore GPS per guidarci verso il prossimo evento, o nella navigazione dei menù mentre non si smette di guidare.
Come nel primo Horizon, i caricamenti sono uno dei punti negativi del gioco. In race non ci sono problemi, ma questi si presentano, seppur non eccessivamente lunghi, prima e dopo ogni singola gara. Se questo andava bene nelle console old gen, lascia se non altro l’amaro in bocca in questa generazione, seppur rimane comprensibile che un mondo di gioco così vasto è difficile da ottenere senza l’attesa dei caricamenti.
La fisica dinamica del gioco è un perfetto connubio tra simulazione e arcade, capace di accontentare i fan di entrambi gli stili di guida, il tutto condito da un aspetto grafico di primissimo ordine.
Ogni elemento in Forza Horizon 2 raggiunge vette di eccellenza mai viste, ottenendo di diritto il titolo di Miglior Racing Game in circolazione, e non solo sulle console di casa Microsoft.